Gli oppiacei
Fanno parte della vasta categoria dei sedativi, che alleviano, in dosi moderate, il dolore e inducono il sonno, usati da molto tempo nella cura del dolore e nella preparazione delle medicine. Dall'oppio grezzo si estrae la morfina, che può essere convertita in eroina. Più recentemente, si è diffuso l'abuso di oppiacei prescritti come farmaci per la terapia del dolore, quali l'idrocodone (combinato con il paracetamolo, compone farmaci ad azione analgesica, come il Vicodin o il Zydone) e l'ossicodone. L'oppio e derivati producono euforia, sonnolenza, fantasticherie e talvolta mancanza di coordinazione motoria. Alcune sostanze presentano l'effetto diviso in una fase iniziale di rush e in una seconda di down. Gli oppiacei stimolano i recettori neurali degli oppioidi endogeni, che sembrano collegati al sistema dopaminergico. L'astinenza da oppiacei, dopo aver instaurato un alto livello di tolleranza, si presenta con sintomi simili a quelli dell'influenza, e va aggravandosi verso le 36 ore, scomparendo in 5-10 giorni. I barbiturici sono sedativi di sintesi, usati come sonniferi e rilassanti, che stimolano il sistema GABAergico, producendo effetti di rilassamento, euforia, rilassando i muscoli, riducendo l'ansia, ma hanno anche effetti collaterali.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Alessio Bellato
[Visita la sua tesi: "Il trattamento di gioco nei bambini con autismo"]
- Università: Università degli Studi di Padova
- Facoltà: Psicologia
- Titolo del libro: Psicologia Clinica
- Autore del libro: Kring, Davison, Neale, Johnson
- Editore: Zanichelli
- Anno pubblicazione: 2008
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