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Obiettivi dell'intervento riabilitativo della Cri-du-Chat - CdC


L'intervento riabilitativo ha diversi obiettivi:
– un trattamento il più precoce possibile mirato in primo luogo all'individuazione dei sintomi iperattivi. Tali manifestazioni sono:
a. il passaggio continuo da un oggetto all'altro senza giocare e senza usarlo in modo funzionale;
b. il raggiungimento dell'oggetto in modo caotico, utilizzato schemi motori diversi e non finalizzati uno di seguito all'altro;
c. percezione dello spazio senza limiti e confini, con il rischio reale di farsi male non evitando i pericoli che non vengono individuati è importante strutturare il momento terapeutico limitando lo spazio e rendendolo il più possibile privo di stimoli interferenti, lavorando sul contenimento del soggetto in posizioni facilitanti, come quella di stare seduto di fronte ad un singolo oggetto. L'obiettivo principale è quello di conferire maggiore autonomia motoria al bambino in armonia con tutte le altre sue competenze. È necessario stimolare il suo interesse con l'oggetto, il contatto oculare con l'altro, l'inseguimento visivo, la capacità di orientamento verso stimoli acustici diversi.
Quando il bambino mostra poi di avere desiderio e interesse per l'oggetto si può favorire il movimento e attivare quegli schemi mirati al raggiungimento dello scopo;
– abilità di comprendere (che è già presente) dovrà essere stimolata e ampliata. Ciò può essere attuato attraverso la richiesta di esecuzioni di ordini semplici, durante il gioco semplice o il gioco funzionale con gli oggetti. Il bambino deve imparare a trovare ciò che gli viene chiesto in uno spazio sempre più ampio da esplorare e successivamente a comprendere le richieste più astratte;
– Sviluppo di abilità di comunicazione verbale e non verbale che migliora la capacità di relazione con l'ambiente e riduce i disturbi comportamentali (autolesionismo e aggressività) che sono spesso la conseguenza di una mancata comprensione da parte degli altri.
Considerate le difficoltà di produzione, è consigliato sviluppare precocemente un sistema di comunicazione alternativo, come quello dei gesti, a partire da quelli più semplici (deittici) arrivando a quelli più complessi (referenziali).
– Trattamento abilità visuo-motorie e spaziali (le più compromesse) attraverso l'utilizzo di programmi computerizzati per addestrare il bambino ad una coordinazione occhio-mano più automatizzata. Esistono molti giochi semplici dove è previsto la pressione di un tasto per permettere il completamento progressivo di una figura; dopo aver premuto il tasto si attiva un movimento della figura accompagnato da una musica; o la pressione del tasto provoca la colorazione delle singole parti del disegno che suona una volta completato. Esistono poi programmi molto facili per imparare ad utilizzare il mouse come i giochi di cancellazione:
muovendo il mouse si evidenzia una figura nascosta. Mediante questi giochi si mette in atto un processo cognitivo importante: con un'attenta coordinazione occhio-mano il bambino inizia a comprendere che può raggiungere il fine desiderato. Il movimento non è più fine a se stesso ma diventa il veicolo di un'intenzionalità organizzata in funzione del raggiungimento di uno scopo;
– il trattamento dell'autolesionismo che in primo luogo dovrà analizzare, caso per caso, le cause che provocano tale comportamento e la frequenza con cui compare. Quando si ritiene che la condotta problematica sia attivata per attirare l'attenzione dell'adulto è consigliata la tecnica dell'estinzione; è sconsigliata da utilizzare nei casi in cui il dolore in sé costituisce la ricompensa. Se il comportamento autolesionista è il risultato del rifiuto di un compito si può intervenire rendendolo più comprensibile e motivando di più il bambino agendo sulla quantità e qualità dei rinforzi positivi; se l'autolesionismo è la risposta ad un ambiente povero di stimoli , bisogna far si che si sviluppi maggiore attenzione intorno al bambino, coinvolgendolo in semplici giochi o attività di vita quotidiana ma ricchi di scambi emotivi.
L'efficacia di strategie di intervento basate semplicemente sul rinforzo di comportamenti diversi da quello autolesionista è tuttavia limitata nel tempo e difficilmente generalizzabile.

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