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"Donna in guerra" e femminismo. Liberazione dai rapporti di coppia e mentalità femminile


 E’evidente il femminismo della liberazione; qui non ci sono in gioco diritti da conquistare, c’è da conquistare la mentalità, la cultura ad essere considerate esseri umani e non “donne” fra virgolette, l’ abbattere le frontiere di quello che per secoli è stato considerato NATURALE e viene ancora considerato tale.
 In primis vengono messi in discussione i rapporti di coppia.
E’ interessante il modo straniante in cui viene presentata la vita matrimoniale di Vannina e di Giacinto: un matrimonio normale in cui, alla luce del femminismo nulla è normale.
Il marito è un uomo normale, non è un orco, non è cattivo, ma NATURALMENTE fa violenza alla moglie in ogni ora della giornata

Il marito considera naturale l’ essere servito, considera naturale che Vannina non prenda decisioni senza averlo consultato o che siano in contrasto con quanto è lui a volere e a decidere; considera naturale che vannina non faccia un viaggio
 senza di lui, considera poco naturale che lei lavori, non considera in alcun modo faticosi, onerosi i lavori di casa di cui la sovraccarica senza alcun riguardo, considera naturale coltivare e spendere per i propri hobbies ( la pesca subacquea) e considera naturale che Vannina non ne abbia o per lo meno non li esprima. E Vannina almeno all’ inizio del romanzo considera altrettanto naturale tutto questo anche se avverte un malessere. Insomma il privato è al centro dell’ attenzione (il privato è politico)

Tratto da LE OPERE DI DACIA MARAINI di Loredana Rossi
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  • Autore: Loredana Rossi

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