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"Donna in guerra" di Dacia Maraini. Femminismo, durezza e ideologia anni 70


Donna in guerra è il romanzo che ha imposto la Maraini all’ attenzione internazionale. Si capisce perché, è un condensato di tutte le istanze femministe, sociali, politiche degli anni settanta. Proprio per questo, personalmente, pur avendone lette recensioni positive, non lo trovo un bel romanzo, anzi forse è il romanzo della Maraini, fra quelli che ho letto, che mi è piaciuto di meno. Al di là della durezza dei toni, che non sono una novità nella produzione della Maraini, sono troppe le istanze ideologiche, anche condotte all’ estremo e soffocano, secondo me, la verità e l’ autenticità dei personaggi. La letteratura, per essere alta letteratura, bella letteratura, non dico che debba essere come dice Croce, l’ espressione LIRICA di  uno stato d’ animo, ma deve trasportarti in una dimensione umanamente alta, il più possibile universale. Invece qui l’ autrice resta troppo testardamente ancorata alle rabbie, alle fobie, alle idiosincrasie, alle avversioni, alle istanze degli anni settanta,  da cui non riesce mai a trovare un allontanamento, una visione prospettica più ampia e  rasserenante. Proprio per questo il libro, se non è un monumento è però un documento interessante di quello che in quegli anni bolliva in pentola.
A posteriori è interessante anche perché consente di valutare gli errori, le esagerazioni, le posizioni  difficilmente accettabili.
Il Romanzo è scritto sotto forma di diario dalla protagonista, Vannina Magro, maestra elementare di origine meridionale che risiede a Roma, dal 1° agosto 1970 al 15 dicembre 1970. E’ ambientato in un’ isola del golfo di Napoli dove la protagonista si trova in vacanza, a Napoli, a Roma. I personaggi principali, oltre a Vannina, sono Suna, una ragazza che si porta addosso i postumi di una poliomielite infantile, amica di Vannina, Giacinto, il marito e Vittorio un giovane rivoluzionario e molti altri personaggi minori.
In sintesi il libro è la testimonianza della presa di coscienza della protagonista che da donna  prigioniera degli stereotipi  della tradizione femminile prende coscienza e diventa l’ artefice della proprio vita non senza fatica e non senza prezzi da pagare, primo fra tutti la separazione da un marito che pure ama e che a suo modo la ama anche lui.
Vediamo le varie tematiche del libro.

Tratto da LE OPERE DI DACIA MARAINI di Loredana Rossi
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  • Autore: Loredana Rossi

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