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Il procedimento logico seguito dal giudice


Vediamo il procedimento logico seguito dal giudice.
- Egli ricerca la regola esaminando casi simili al fatto noto in esame.
Il procedimento è di tipo induttivo: dalla ripetuta osservazione di fenomeni o casi si ricava per astrazione una regola generale.
Se sono ricavate non una, bensì due regole aventi differenti probabilità di validità, il giudice deve scegliere quella che si adatta meglio al caso concreto, viste le particolarità di quest’ultimo ricavate anche da altri elementi raccolti.
- Una volta individuata la regola di esperienza, o la legge scientifica, il giudice la applica al fatto noto.
Il procedimento è di tipo deduttivo: si applica la regola al fine di trarne come conseguenza l’esistenza del fatto da provare.
Le parti devono poter prospettare le loro ricostruzioni in merito.
A tal fine hanno il diritto di ricercare e introdurre nel processo quelle prove che sono volte a dimostrare una diversa ipotesi ricostruttiva.
Tali diritti vengono esercitati personalmente o con l’ausilio di esperti, come i consulenti tecnici.
Ove la controparte riesca a dimostrare l’infondatezza della ricostruzione avversaria, la validità in concreto della regola utilizzata viene meno: l’esistenza del fatto non è più probabile.

Tratto da DIRITTO PROCESSUALE PENALE di Stefano Civitelli
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