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I dizionari etimologici e i dizionari storici


Un dizionario etimologico è un dizionario che descrive la derivazione delle parole di una lingua da parole di lingue più antiche, non dà lunghe definizioni né contesti d’uso. E’ un’opera ostica per i non addetti ai lavori poiché fa ampio uso di documenti citati attraverso abbreviazioni e sigle.

In Italia i dizionari etimologici compilati con criteri scientifici iniziano con il Migliorini-Duro del 1950, con il Vocabolario etimologico italiano di Angelo Prati (1951) e il Dizionario etimologico italiano di Carlo Battisti e Giovanni Alessio (1950-57).  Un’opera di più largo respiro è il DELI di Cortelazzo e Zolli, che in 5 volumi pubblicati dal 1979 al 1988, descrive la storia di circa 60000 parole.

Il LEI, Lessico etimologico italiano, in corso di compilazione sotto la direzione di Max Pfister, è l’opera di più vasto respiro mai intrapresa per la lingua italiana. Ma se se dal 1979 al 1991 è stata completata la lettera A, non si vedrà la Z che nei primi decenni del XXI secolo.

La funzione dei dizionari storici è invece quella di illustrare i contesti d’uso della parola a lemma attraverso i secoli. Il Vocabolario degli Accademici della Crusca è stato il primo esempio, non solo per l’italiano, ma per tutta l’Europa, anche se in principio non era nato con questo scopo.

Quando Tommaseo e Bellini intrapresero il loro Dizionario uscito tra il 1865 e il 1879, tale intento era già più consapevole, ma il vero dizionario storico dell’italiano è stato avviato nel 1961 da Salvatore Battaglia con il GDLI, Grande dizionario della lingua italiana. Alla fine del 1995 è arrivato al 18° volume, che comprende i lemmi da scho- a sik-. L’opera comprenderà 21 volumi.

Il GAVI, dizionario storico dell’italiano delle origini è pubblicato da Colussi dal 1983 e dovrebbe essere completato nel 2010. E’ frutto di ampi spogli e contiene una documentazione imponente.

Vocabolario degli Accademici della Crusca (1612)

Il Vocabolario degli Accademici della Crusca viene stampato a Venezia nel 1612. Il suo successo fu grandissimo: la struttura delle sue voci costituì un esempio per la lessicografia del tempo, ebbe infatti quattro edizioni. La lessicografia italiana è stata dominata dalla presenza di tale monumento linguistico, concepito per persone colte dagli interessi letterari. La voce lessicografica contiene già le informazioni a cui siamo abituati oggi. Il lemma non è in neretto ma in caratteri maiuscoli.

Dizionario Universale critico-enciclopedico della lingua italiana (1797-1805)

Francesco d’Alberti di Villanuova compilò questo dizionario in sei tomi, fu stampato a Lucca ed ebbe altre due edizioni, divenendo anch’esso un modello per tutta la lessicografia ottocentesca. Alberti fu il primo a rispondere all’esigenza di un dizionario che registrasse voci dell’uso e tecniche.
L’albero sistematico che Alberti propose nell’introduzione suddivide lo scibile umano in vari campi. Fra le informazioni del lemma vi è la parte del discorso; se una parola appartiene a più parti, riceve voci distinte. Gli esempi sono in corsivo e si distinguono bene, la definizione inizia col maiuscolo.
Vocabolario universale italiano

Il vocabolario universale italiano è un vocabolario-enciclopedia, compilato a cura della Società Tipografica Tramater e C e stampato a Napoli tra il 1829 e il 1840. Opera collettiva diretta da Raffaele Liberatore, persegue lo scopo di avvicinarsi ai dizionari del resto dell’Europa, per sostenere il confronto con le opere delle accademie francese e spagnola.

Il lettore ha l’impressione di consultare non un dizionario generale, ma scritti specialistici, soprattutto per le voci di botanica, zoologia, chimica e medicina. Il vocabolario Tramater fornisce la divisione sillabica, attraverso la quale viene anche indicata la pronuncia. Le indicazioni di sottocodice sono in parentesi tonde, mentre le indicazioni di parte del discorso sono in corsivo.

Dizionario della lingua italiana (Tommaseo-Bellini 1865-1879)

Compilato da Nicolò Tommaseo e Bernardo Bellini, nacque per iniziativa dell’editore Pomba di Torino e stampato dall’Unione Tipografico-Editrice Torinese tra il 1865 e il 1879 in 8 volumi. Ebbe grande successo e varie ristampe, è l’impresa lessicografica italiana più importante dell’Ottocento.

La riuscita dell’opera è legata a tre fattori: alla grande esperienza di Tommaseo, alla sua capacità di circondarsi di collaboratori con una grande conoscenza della lingua (tra cui Pietro Fanfani), e infine alla stesura delle voci tecniche, affidata a esperti. Il Tommaseo presenta parecchi difetti tra cui etimologie fantasiose, successione dei significati ora basata su un ordine storico, ora logico.

Novo Vocabolario della lingua italiana secondo l’uso di Firenze (Giorgini-Broglio 1870-97)

Fu compilato, tra gli altri, da Fanfani e Dazzi, e ispirato alle dottrine linguistiche di Manzoni. Poiché la stesura fu lunga e l’opera pubblicata a fascicoli in un numero limitato di esemplari, non ebbe grande diffusione. Nel lemmario non vengono registrati gli arcaismi (che, secondo Manzoni, andrebbero raccolti in appositi repertori). Scompaiono le citazioni d’autore, sostituite da esempi creati dal lessicografo. Le voci sono di facile lettura, perché ogni accezione inizia su una nuova riga. Il linguaggio delle definizioni e degli esempi è moderno e ancor’oggi comprensibile.

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