Crisi fiscale del feudalesimo e rivoluzione tecnologica militare
La crisi fiscale del feudalesimo fu causata dal divario tra i costi di governo sempre in aumento e dall’inadeguata base fiscale del regime feudale. La rivoluzione tecnologica in campo militare fece aumentare il costo delle armi più efficienti e la frammentata e inefficiente forma di economia feudale che precedette lo sviluppo di un’economia di mercato fu incapace di generare introiti sufficienti a pagare le nuove forme di potere militare. Quindi le organizzazioni feudali divennero sempre meno capaci di proteggersi e sopravvivere in un contesto economico e militare mutato. Il nuovo contesto economico e militare rese possibile e redditizia la creazione di una struttura economica e politica più ampia. Cominciò una lotta tra i regnanti per accaparrarsi le rendite necessarie a finanziare le nuove forme di potere militare. La trasformazione del contesto economico-militare scatenò una lotta darwiniana tra gli imprenditori politici nella quale solo i forti sarebbero sopravvissuti dando vita agli stati nazionali dell’Europa occidentale.
Mentre la forma di organizzazione economica e politica feudale si mostrava inefficiente e troppo limitata, l’altra forma tradizionale di organizzazione (l’impero) risultava troppo grande per le tecniche militari e il sistema di trasporti esistenti. Le conquiste territoriali su larga scala e la costruzione degli imperi divennero troppo costose. La topografia frammentata dell’Europa creò delle barriere alla comunicazione e rese difficile un unificazione politica del continente. L’esistenza di livelli comparabili di sviluppo tra i diversi stati emergenti dell’Europa e i rapidi tassi di diffusione della tecnologia e delle tecniche organizzative tra di loro evitarono che un solo stato acquisisse un enorme vantaggio sui vicini. Il sistema dell’equilibrio di potenza tenne in scacco le forze espansionistiche. Quindi fallirono i diversi tentativi di unificare l’Europa sotto un impero universale. Lo stato nazionale si rivelò l’organizzazione politica di dimensioni ottimali nelle nuove condizioni militari ed economiche. Benché il costo delle più efficienti tecniche militari fosse aumentato, gli oneri finanziari di scala erano diminuiti grazie ai progressi dell’organizzazione e nei trasporti. L’aumento del tasso di crescita economica e l’espansione della base fiscale significavano che gli introiti dell’erario potevano crescere più in fretta dei costi delle più efficienti tecniche militari. Per queste ragioni lo stato nazionale sostituì le forme di organizzazione feudale, le città-stato e l’impero.
Benché lo stato come istituzione abbia una lunga storia, il moderno stato nazionale è diverso dai suoi predecessori dell’era premoderna. In primo luogo è caratterizzato da una forte autorità centrale ed esercita il controllo su un territorio ben definito e unito. Il sovrano ha il monopolio sull’uso legittimo della forza e si avvale di una burocrazia e di un unico gruppo di leggi. Lo stato romano invece restringeva i suoi interessi al suo esercito e alle finanze. In secondo luogo la società e l’economia dello stato moderno sono caratterizzati da una struttura di classe e una divisione del lavoro complesse. Le società antiche tendevano ad essere composte da una elite e da una massa. In terzo luogo l’ideologia nazionalistica favorisce la coesione interna e la fedeltà allo stato. l’identificazione della popolazione con lo stato e con il benessere dello stato si verificava raramente nelle società antiche.
L’essenza dello stato moderno consiste in un gruppo di leggi, credenze e istituzioni atte a creare e usare il potere. È unificato e organizzato al suo interno per aumentare il suo potere all’esterno.
Un elemento fondamentale nello stato moderno è il suo ruolo nell’economia. La funzione economica dello stato premoderno era facilitare lo sfruttamento delle masse da parte dell’elite e di proteggere la società dallo sfruttamento di conquistatori stranieri. La funzione primaria dello stato moderno è diventata quella di promuovere lo sviluppo economico tramite la creazione di una infrastruttura tecnica interna, la rimozione degli ostacoli alla formazione di un mercato interno unificato e l’intervento più diretto nell’economia. Lo stato ha permesso alla popolazione di lavorare e creare una ricchezza che può essere tassata per scopi di benessere interno e di potere della nazione. Lo stato nazionale ha trionfato sulle altre forme di organizzazione politica perché è riuscito a risolvere la crisi fiscale del feudalesimo.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Filippo Amelotti
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- Università: Università degli studi di Genova
- Facoltà: Scienze Politiche
- Esame: Relazioni Internazionali
- Docente: G. Cama
- Titolo del libro: Guerra e mutamento nella politica internazionale
- Autore del libro: R. Gilpin
- Editore: Il Mulino
- Anno pubblicazione: 1989
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