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Risveglio nazionale arabo e fine dell'impero ottomano


Gli inglesi avevano giocato contro i turchi la carta del nazionalismo arabo, Nel ’15-’16 l’Inghilterra si accordò con uno dei capi tribali, lo sceriffo della Mecca Hussein, promettendo in cambio di una collaborazione militare contro l’impero ottomano, l’appoggio del suo governo alla creazione di un grande regno arabo indipendente. Nel ’16 Hussein lanciò le sue truppe beduine in una guerra santa contro i turchi, nel maggio dello stesso anno francesi ed inglesi si spartirono in zone di influenza tutta la zona compresa tra la Turchia e la penisola arabica. Intanto in Palestina il governo inglese aveva riconosciuto nel novembre ’17 il diritto del movimento sionista a creare una sede nazionale per il popolo ebraico. Venne così legittimata, in termini alquanto ambigui, l’immigrazione sionista che cominciò a svilupparsi in quegli anni.
Con essa si ebbero nel ’20-’21 i primi violenti scontri fra coloni ebrei e i residenti arabi, insofferenti della minaccia portata ai loro diritti sulla Palestina. Il conflitto è tutt’ora lontano dall’essere risolto.

Il risveglio nazionale arabo determinò il collasso definitivo dell’impero ottomano. L’impero turco, drasticamente  ridimensionato dal punto di vista territoriale, era oggetto di spartizione tra Gran Bretagna e Francia., la reazione venne da un generale: Mustafà Kemal che assunse la guida del movimento di riscossa nazionale, nel ’20 un’assemblea nazionale affidava a Kemal la liberazione della Turchia dagli stranieri. Inglesi e francesi lasciarono la Grecia a vedersela da sola contro i nazionalisti turchi, fra il ’21 ed il ’22 l’esercito di Kemal fece evacuare la zona di Smirne. Per la Grecia, costretta a raccogliere in patria quasi un milione di profughi, fu un’autentica tragedia nazionale. Nel ’23 fu proclamata la repubblica. Kemal venne proclamato presidente con poteri semi-dittatoriali.

Mentre le potenze coloniali reprimevano con durezza i fermenti indipendentisti delle colonie, la Gran Bretagna oppose una resistenza più elastica. Nel ’22 rinunciò al protettorato sull’Egitto, che ottenne nel ’36 la piena indipendenza. Nella conferenza imperiale di Londra ne ’26 i “dominions” bianchi (Canada, Sud Africa, Australia) furono riconosciuti come comunità autonome. Il caso più drammatico fu quello dell’India: nell’aprile ’19 nella città di Amritsar le truppe inglesi repressero sanguinosamente una manifestazione popolare di protesta, nel movimento nazionalista indiano riscosse sempre maggiori consensi il leader indipendentista Gandhi attuando forme di lotta basate sulla non violenza.

Tratto da PICCOLO BIGNAMI DI STORIA CONTEMPORANEA di Marco Cappuccini
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