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Le elezioni politiche in Gran Bretagna - 1906 -


In Gran Bretagna, nelle elezioni del 1906, i liberali conquistarono un’ampia maggioranza, mentre per la prima volta faceva il suo ingresso alla Camera un gruppi di 30 deputati laburisti. I governi liberali scelsero una linea meno aggressiva in campo coloniale e per una più energica e organica politica di riforme sociali: riduzione dell’orario lavorativo a 8 ore per i minatori, istituzione di uffici di collocamento, assicurazioni per la vecchiaia a totale carico dello Stato ecc...
I progressi della legislazione sociale, non accompagnati da consistenti miglioramenti salariali, non avevano smorzato la combattività della classe lavoratrice, protagonista di una lunga serie di scioperi che spesso sfuggivano al controllo delle stesse Trade Unions. Alle agitazioni operaie si aggiungevano quelle delle “suffragette” e quelle mai interrottesi dei nazionalisti irlandesi che disponevano alla Camera dei Comuni di un gruppo di 80 deputati, il cui appoggio era indispensabile alla sopravvivenza dei governi liberali. Nel 1911 il governo Asquith presentò un nuovo progetto di Home Rule, che prevedeva un Irlanda autonoma con un proprio governo e un proprio parlamento ma pur sempre dipendente dall’Inghilterra per tutte le questioni di comune interesse. La soluzione proposta scontentava sia i nazionalisti irlandesi, che miravano alla piena indipendenza, sia alla minoranza protestante dell’Ulster, che organizzò un movimento clandestino armato per opporsi all’autonomia. Dopo un lungo e tormentato dibattito, il progetto liberale fu comunque approvato dalla Camera nel maggio 1914 ma la sua applicazione fu subito dopo sospesa a causa dello scoppio della guerra.

Tratto da PICCOLO BIGNAMI DI STORIA CONTEMPORANEA di Marco Cappuccini
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