La ricerca sull’ambiente e l’utilizzo dei dati primari
Per gli aspetti soggettivi è necessario utilizzare DATI PRIMARI cioè raccolti ad hoc per la ricerca e l’intervento che si sta conducendo. Solo con l’interrogazione diretta dei residenti è possibile accertare quali siano SECONDO LORO i principali problemi del territorio in questione. Mediante l’interazione diretta con le persone è possibile realizzare quella RICERCA APERTA, PARTECIPATA e COLLABORATIVA che permette ai ricercatori di ascoltare le voci degli altri, di capirli e cogliere i loro problemi.
Gli strumenti di elezione sono il COLLOQUIO e l’INTERVISTA, INDIVIDUALE o DI GRUPPO.
Non si possono intervistare tutti i residenti si scelgono TESTIMONI PRIVILEGIATI che hanno un rapporto approfondito con il territorio.
L’intervista ai gruppi è utile per studiare i fenomeni che avvengono in gruppo, ad esempio nelle bande giovanili o gli atti di violenza agli stadi. I gruppi intervistati possono essere formali o informali, spontanei o creati appositamente dall’intervistatore. Tra i metodi di indagine si colloca il FOCUS GROUP che coniuga l’aspetto della ricerca con quello dell’intervento. Esso ha infatti il duplice obiettivo di indagare le rappresentazioni che i partecipanti al gruppo hanno di una specifica situazione e, contemporaneamente, di crearne, se possibile, di nuove condivise attraverso la discussione collegiale, anche allo scopo di attivare le possibili risorse presenti nel gruppo. I focus group possono essere più o meno omogenei, in relazione alle caratteristiche anagrafiche, culturali e sociali dei partecipanti.
Altri importanti elementi in gioco sono le OPINIONI e gli ATTEGGIAMENTI sviluppati nei confronti dei territori dalle persone che li abitano, come pure le loro RAPPRESENTAZIONI e VALUTAZIONI. Tali costrutti cognitivi costituiscono una sorta di contraltare soggettivo delle caratteristiche oggettive dei territori. Essi riflettono i vissuti nei confronti della comunità e dei suoi gruppi e sottogruppi, insieme con il grado di integrazione o emarginazione, il sostegno sociali, reale e percepito e le rappresentazioni condivise di alcune questioni sociali.
Metodi classici per studiare gli schemi ambientali, le valutazioni, le opinioni e gli atteggiamenti delle persone sono le descrizioni ed i resoconti verbali, il questionario e l’intervista.
Allo scopo di studiare la conoscenza e la valutazione dei luoghi, accanto al questionario, particolarmente utile è l’uso delle TECNICHE GRAFICHE vantaggio di ampliare il campo delle risposte di ordine soggettivo, permettono di accedere ai dati personali meno razionalizzati, collocati a livello meno conscio nel mondo psichico soggettivo; sono anche utili allo scopo di confrontare le mappe soggettive con quelle oggettive, verificando l’esistenza dei possibili scarti e della direzione che essi assumono.
È ancora basata su dati soggettivi dello stesso ordine la metodica costituita dall’ASSOCIAZIONE LIBERA di PAROLA strumento spesso utilizzato nello studio delle rappresentazioni sociali, consiste nel fare associare le prime parole che vengono in mente ad alcune che sono date come stimolo. I dati che si ottengono sono spesso più sottili e personali di quelli ricavati con i questionari, sono però di più complessa elaborazione.
La conoscenza, la valutazione, le opinioni e gli atteggiamenti sono dati psicologici che sostengono e guidano l’AZIONE. Indagare sulle CONDOTTE delle persone in rapporto agli ambienti è piuttosto complicato. È possibile chiedere loro esplicitamente quali comportamenti mettono in atto, con quale frequenza, in quale sequenza, tentando in questo modo di conoscere i loro SCRIPT e quanto non rientra in essi, ma le informazioni che si raccolgono rischiano spesso di essere viziate dagli stessi BIAS individuati per la ricerca che utilizza i questionari e le interviste. Occorre ricordare che il problema di ricavare informazioni su azioni e condotte non va confuso con quello di instaurare rapporti di collaborazione e scambio, e neppure con quello di creare un rapporto di ordine più squisitamente umano o clinico.
Un metodo particolare per ottenere dati sulle condotte e sull’agire motivato in un ambiente è l’OSSERVAZIONE.
A partire dalle rappresentazioni e dalle valutazioni che ne fanno le persone, oltre che dalle azioni ed interazioni, i territori assumono una vera e propria IDENTITÀ, rendendosi riconoscibili grazie ai propri valori di fondo, alle proprie radici storiche, alle norme implicite ed esplicite, alle tradizioni, alle modalità di comunicazione, agli usi e costumi, agli stili educativi, ai principali stereotipi condivisi e così via in una parola, grazie alla propria CULTURA.
Indagare la cultura di un territorio è probabilmente uno dei passaggi più problematici nel condurre un’analisi territoriale. Alcune delle tecniche utilizzate a tale scopo derivano dall’antropologia culturale ricordiamo fra esse l’intervista ai testimoni privilegiati e l’osservazione etnografica, che consiste nell’indagare una cultura immergendosi in essa e partecipando alle sue attività in prima persona. Utile è anche l’analisi dei testi scritti (giornali locali, verbali di assemblee di circoscrizione ma anche documenti privati).
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Dettagli appunto:
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Autore:
Ivan Ferrero
[Visita la sua tesi: "Espressioni facciali e i volti della menzogna. Dagli studi di Paul Ekman al ''successo'' di Cal Lightman"]
- Università: Università degli Studi di Torino
- Facoltà: Psicologia
- Corso: Psicologia
- Esame: Psicologia di comunità
- Docente: Amerio e De Piccoli
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