Il cinema femminile di Malle, Demi e Varda
Il cinema femminile di Malle, Demi e Varda
Del 1958, Les amants, di Louis Malle. Jeanne, moglie di Henry, direttore di un giornale di Digione, dopo otto anni di matrimonio soffre per la freddezza del marito, e si lascia corteggiare da un campione di "polo", Raoul, che un'amica d'infanzia, Maggie, le ha presentato a Parigi. Per mettere alla prova la nascente relazione tra sua moglie e Raoul, Henry fa in modo che Raoul e Maggie siano invitati a venire a Digione. Jeanne che torna in auto da Parigi a Digione, poche ore prima degli invitati, subisce un incidente, che le fa conoscere un giovane studioso di archeologia, al quale ella chiede un passaggio. Questi è invitato a cena da Henry nella villa, dove pernotterà insieme agli altri invitati. Esasperata dal contegno di suo marito e di Raoul, Jeanne diventa l'amante dell'archeologo, col quale parte la mattina seguente. Il film fece scandalo ma fu acclamato alla Mostra di Venezia. Scatenò le ire del Vaticano, che giudicò la storia immorale, come del resto alcune scene ritenute, per gli anni ’60, molto spinte.
Demy e Varda.
Donna di vita, primo film di Jacques Demy, uscito nel 1960. Lola, cantante in un localino del porto di Nantes che ogni tanto si prostituisce, ha un bambino, frutto del suo primo amore con Michel che sette anni prima se ne è andato, promettendole di tornare. Finalmente Michel torna, ricco, la trova e riparte con lei e il bambino. Estremamente personale, fresco, elegante. Una sorta di racconto sentimentale e poetico.
Clèo dalle 5 alle 7, di Agnès Varda, uscito nel 1962. Cléo è una cantante che ha condotto la sua vita senza porsi troppi problemi, viziata e vezzeggiata da quelli che la circondano. Le 2 ore del titolo sono quelle che precedono la consegna dei risultati delle analisi che le riveleranno se è affetta o no dal cancro. Al di là della prodezza tecnica (l'equivalenza tra il tempo del film e il tempo dell'azione), quest'ammirevole dramma intimista indaga sulla trasformazione della psicologia di una donna che esce dall'egoismo e dalla frivolezza per aprirsi alla vita, interessandosi agli altri. Bel commento musicale del trentenne M. Legrand e bellissima la canzone "Sans toi". Alterna momenti in cui sembra usare la tecnica del documentario a momenti in cui fa della vera e propria sperimentazione visiva e narrativa.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Gherardo Fabretti
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- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Storia e critica del cinema
- Docente: Sarah Zappulla Muscarà
- Titolo del libro: Breve storia del cinema
- Autore del libro: Massimo Moscati
- Editore: Bompiani
- Anno pubblicazione: 2003
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