Godard e la Nouvelle Vague
La vera bomba è rappresentata dall’esordio di Jean Luc Godard, nel 1960, con Fino all’ultimo respiro. Michel, giovane dal passato burrascoso, ruba un'automobile e fugge col proposito di recarsi in Italia. Inseguito da due agenti, ne uccide uno, e continuando la sua fuga, giunge a Parigi. Dopo essersi rivolto ad alcuni amici per ottenere del denaro, va in cerca di Patrizia, giovane americana, per la quale sente un sincero affetto. La ragazza però non ricambia il suo sentimento e continua a farsi corteggiare da un collega al giornale dove anch'essa è occupata. La polizia intanto fa indagini per scoprire l'assassino dell'agente e avendo accertato che si tratta di Michel, si dà da fare per catturarlo. Nel corso delle ricerche viene interrogata anche Patrizia, la quale afferma di non saper nulla, e riesce poi a nascondersi con Michel in casa di amici. Il giorno seguente la ragazza, essendosi resa conto ch'ella non ama il giovane non esita a denunciarlo alla polizia. Incontrato per la strada dagli agenti, Michel viene ucciso con una pistolettata. Già nei titoli di testa si vedono le origini cinefiliache del regista. Il film è dedicato alla Monogram, casa di produzione di B – Movies. Il film in effetti ha i tempi e i luoghi comuni dei polizieschi americani, compreso il protagonista, che apertamente imita le smorfie di Humphrey Bogart. Ma la narrazione prevede un continuo rimando al cinema, attraverso citazioni quali i manifesti dei film, la presenza di noti registi – vedi Jean – Pierre Melville – che interpretano ruoli, e soprattutto una esibizione della falsità dello spettacolo, dato che gli attori recitano in mezzo alla gente che, stupita, continua a guardare la cinepresa.
1.2.6 Epilogo.
Nonostante questi e altri bellissimi film, la nouvelle vague naviga nell’incompetenza. Nel 1961 sono 167 i film prodotti in Francia, anche se molti invedibili, ma l’anno seguente il mercato affonderà definitivamente. Ma alla nouvelle vague rimane il grande merito di essersi posta la fondamentale domanda: che cos’è il cinema? E di essersi risposta. Con un cinema di rottura, dove etica ed estetica si confondono; un cinema fortemente polemico e scandaloso, fuori dai circuiti mercificatorii del commercio e della bella immagine. Lo spirito della nouvelle vague si diffonderà in Gran Bretagna, in Germania, nell’Europa dell’Est e perfino negli USA.
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Autore:
Gherardo Fabretti
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- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Storia e critica del cinema
- Docente: Sarah Zappulla Muscarà
- Titolo del libro: Breve storia del cinema
- Autore del libro: Massimo Moscati
- Editore: Bompiani
- Anno pubblicazione: 2003
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