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La rivoluzione dei fratelli Lumiere

 La rivoluzione dei fratelli Lumiere


Si è detto che nel 1895 Louis Lumière brevetta il Cinematografo. Il 28 dicembre 1895 avviene l’ormai famosa proiezione pubblica a Parigi, al 14 della Boulevard des Capucines, nel Salon Indien del Grand Cafè. Ci vorranno molte fatiche per convincere qualche annoiato passante ad entrare per assistere al misterioso spettacolo, ma alla fine ben trentatrè spettatori faranno il loro ingresso nella sala, rimanendo strabiliati dallo spettacolo.
Vengono proiettate una decina di scene di vita, brevi, perché le bobine non sono più lunghe di diciassette metri. Tra queste c’è anche il famoso arrivo del treno che tanto panico creerà tra gli spettatori.  Dal 1896 Lumière accentua le sue inclinazioni di produttore di attualità e invia decine di operatori a servirsi della macchina da presa come di uno strumento per ricostituire la vita, diventando il primo vero cineasta documentarista della storia del cinema. Lumiere filma scene di vita quotidiana, senza attori, dove gli spettatori possono facilmente identificarsi. Ma la fedeltà documentaristica di Lumiere, lo porterà presto ad un vicolo cieco: l’incapacità di questo cinema di svoltare in direzione del racconto annoierà presto il pubblico, come la povertà dei cataloghi di Lumiere. Inizia la prima crisi del cinema.

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