La dimensione erotica dell'assenza di Gozzano
Che l'erotismo della lirica sia su basi essenzialmente orali, è quanto ci proponiamo di dimostrare. Intanto occorre osservare che l'impressione comune – l'Assenza come componimento amoroso – è anche rafforzata dalla sua collocazione tra Invernale e Convito (commedia erotico – mondana la prima e reverie sulle amanti non amate la seconda) e nella prima sezione dei Colloqui, che con il titolo Il giovenile errore è tutta tramata, secondo lo stesso Gozzano, da episodi di vagabondaggio sentimentale. Tra l'altro la madre, in questa sezione, è pressoché inesistente, almeno a livello manifesto. Più in profondo, come vedremo, la presenza materna è attiva nelle connessioni metaforiche, linguistiche e fantasmatiche che legano strettamente L'assenza al resto dei Colloqui. Comunque, la circostanza che la donna dell'Assenza, o quella di tutti I colloqui sia anche la madre, non costituisce, in una prospettiva di lettura freudiana, alcun problema particolare, in quanto, se guardiamo le cose dal punto di vista del manoscritto, ogni madre è stata per ognuno anhce un oggetto erotico (il primo) e perché, nell'ottica delle redazioni a stampa, ogni donna è anche un po', per chi l'ama, una madre.
La prima strofa
Espunto l'antefatto la lirica versione C si apre su un bacio. Sulla natura di questo bacio, anche a voler prescindere dal manoscritto, un luogo centrale dei Colloqui manda una luce che gli dà un'impronta specificamente materna. Si pensi al bacio della Cocotte. Il termine di confronto, il paradigma di ogni bocca ed ogni bacio viene dall'infanzia, ed è, per il protagonista dei Colloqui, nella bocca di sua madre, nel rapporto orale con lei. Nel bacio dell'Assenza, così assoluto, sembra convergere tutta una precedente e taciuta tensione, che si avverte soprattutto grazie all'intensificazione semantica che martella seccamente l'evento del distacco: Un bacio. Ed è lungi, Dispare / giù in fondo, là dove si perde. Ma il luogo e il tempo della separazione, per quanto vuoti, offrono pure qualche possibilità di recupero, se chi resta può ripercorrere i luoghi familiari all'assente, rivedere le cose della sua quotidianità. I puntini di sospensione su cui si chiude la strofe, moltiplicano indefinitamente i vestigi della donna, inglobando anche la strofa di A soppressa e lasciando aperta la serie delle sineddochi, dei frammenti di vita dell'assente.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Gherardo Fabretti
[Visita la sua tesi: "Le geometrie irrequiete di Fleur Jaeggy"]
[Visita la sua tesi: "Profezie inascoltate: il "Golia" di Giuseppe Antonio Borgese"]
- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Letteratura italiana moderna e contemporanea
- Docente: Giuseppe Savoca
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