Tema del 'diverso' in "Stromboli"
Non si può sapere se Rossellini avrebbe apportato quelle modifiche senza le pressioni dell’ambiente ecclesiastico. Comunque le accettò di buon grado: Rossellini aveva buoni rapporti con l’ambiente cattolico, e li coltivava per avere sostegno ma anche per autentico interesse. Inoltre c’era da considerare l’aspetto economico: il circuito delle sale parrocchiali era molto importante. Germania anno zero era stato già classificato E (escluso), mentre Stromboli fu classificato A (per adulti ma senza riserva).
A parte le “ingerenze” comunque, l’idea forte del film è tutta rosselliniana, ed è quella di mettere in scena il contrasto tra la donna alta e bionda e i pescatori piccoli e bruni. Il sentimento di diversità ed esclusione ritornerà in tutti i film del polittico.
Inizialmente Karin è un personaggio duro, sempre in cerca di denaro. Il percorso che la porta al cambiamento è disseminato di prove, scandite dallo sguardo e dall’attesa : soggettive importanti: la prima mentre lei si avvicina in barca all’isola e vede il vulcano, la seconda quando nel finale vede la bellezza e il mistero del paesaggio. In Stromboli ci sono diverse soggettive ben fatte, diversamente da quanto sostiene Bergala.
Il rifiuto del diverso nel film diventa anche il rifiuto di guardare il diverso: sguardi spesi a vuoto, specchi, ma anche dettagli e piani ravvicinati che costringono Karin a confrontarsi con ciò che non conosce. Nella sequenza della tonnara Karin è costretta invece a prendere coscienza dai rumori.
Molti i momenti d’attesa dove la mdp sta addosso a Karin.
Molto di tutto questo resiste alle varianti, soprattutto alla correzione dovuta al tema religioso. E in effetti non mutano neanche le reazioni della critica, che non cambia il giudizio sul finale miracolistico. La voce elogiativa di Rondi rimane fuori dal coro insieme a Flaiano, Contini, Moravia e pochi altri. La critica marxista non perdona a Rossellini la sua svolta spiritualista, definita filoclericale. La critica cattolica non si accontenta dei cambiamenti apportati al finale e non può ignorare che Rossellini vive troppo al di fuori degli schemi: è indubbio che il giudizio critico sul film viene condizionato dagli eventi privati del regista.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Marco Vincenzo Valerio
[Visita la sua tesi: "La fortuna critica italiana de I soliti ignoti (1958) di Mario Monicelli"]
- Università: Università degli Studi di Milano
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Filmologia
- Titolo del libro: Le varianti trasparenti
- Autore del libro: Elena Dagrada
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