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L'avvio della carriera letteraria di Vittorini

Vittorini esordisce con i racconti di Piccola Borghesia (1931), che intreccia istanze ideologiche del Selvaggio (l'esaltazione dell'istintitività, la critica alla borghesia) e istanze letterarie, come la lezione del romanzo europeo (Proust, Joyce, Svevo) e il flusso di coscienza. In Il garofano rosso (1934), il primo aspetto si traduce nell'ammirazione, condivisa dai fascisti di sinistra, per il comunismo e gli aspetti antiborghesi (di qui la censura fascista) e l'esaltazione dell'adolescenza. Il romanzo ripercorre la vita del giovane Alessio Mainardi, dalla prima adolescenza all'inizio dell'età adulta, attraverso una serie di esperienze "formative": l'amicizia, l'amore, la passione politica.

Erica e i suoi fratelli (1936) è la storia di una ragazza del popolo e la più realisticamente impegnata di Vittorini. Essa non fu mai finita: lo scoppio della guerra di Spagna gettò nello sconforto Vittorini facendo capire a lui e ai suoi amici il carattere illusorio delle loro posizioni politiche: il fascismo, si schierò dalla parte di Franco e non della legittima repubblica, come avevano sperato. Ha inizio così per Vittorini una fase di vuoto e di astratti furori da cui nasce Conversazione in Sicilia.

Tratto da LA SCRITTURA E L'INTERPRETAZIONE II di Domenico Valenza
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Dettagli appunto:

  • Autore: Domenico Valenza
  • Università: Università degli Studi di Catania
  • Facoltà: Lettere e Filosofia
  • Corso: Lettere
  • Esame: Letteratura italiana
  • Titolo del libro: La scrittura e l'interpretazione: storia e antologia della letteratura italiana nel quadro della civilta europea, Volume 6
  • Autore del libro: Luperini Romano, Cataldi Pietro, Marchiani Lidia
  • Editore: Palumbo, Palermo
  • Anno pubblicazione: 1998

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