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Le opere più rappresentative di Pratolini: "Il quartiere" e "Metello"

Le due opere più rappresentative di Pratolini restano Il quartiere (il migliore) e Metello. Il quartiere è la storia di un gruppo di giovani fra il 1932 e il 37, narrata da uno di loro, Valerio. Uno di essi, Giorgio, accetta di sposare Maria; è il più maturo del gruppo e diventa antifascista. Nel 1935 è chiamato in guerra e parte per l'Africa mentre Carlo, divenuto fascista, si arruola volontario.

Giorgio è arrestato per il suo antifascismo, Carlo è morto in guerra e il quartiere ormai è cambiato: è stato sventrato per effettuare il risanamento edilizio. Valerio incontra di nuovo una ragazza amata in gioventù e rimasta vedova di Carlo.. Nei primi due capitoli, Valerio descrive minuziosamente il proprio quartiere e le sue "creature comuni, ci bastava un gesto per sollevarci collera e amore", racconta l'incontro con Luciana, di cui è innamorato, e la sua timidezza.

Metello è la storia di un orfano negli ultimi anni dell'Ottocento; divenuto socialista e muratore, partecipa ai moti del 1898 contro il governo Di Rudin", viene arrestato e condotto al carcere di Firenze. Fra le donne che gridano solidarietà sotto le mura del carcere c'è Ersilia. In La chiama delle donne, l'amore che nasce in Metello per Ersilia durante la chiama erompe con spontaneità e semplicità. Nella chiama, Metello è certo di aver trovato la compagna della sua vita.

Uscito dal carcere, Metello sposa Ersilia. Nel 1902 viene proclamato il grande sciopero degli operai edili. Dopo qualche settimana, una parte degli scioperanti cede, mentre Metello è distratto da Idina, una donna sposata. I padroni hanno ceduto e lo sciopero è concluso, ma la polizia arresta i dirigenti sindacali, Metello compreso. Ersilia, che intanto lo ha perdonato, aspetterà un'altra volta.

Metello è il romanzo di Pratolini più coerente con i principi del Neorealismo come poetica: presenta un eroe positivo di estrazione popolare, è ispirato all'ideologia socialista, è costruito con la tecnica del tradizionale realismo ottocentesco (compreso il narratore onnisciente). Il romanzo fu perciò salutato con gioia dai sostenitori della poetica del realismo socialista, come Salinari.

Tratto da LA SCRITTURA E L'INTERPRETAZIONE II di Domenico Valenza
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Dettagli appunto:

  • Autore: Domenico Valenza
  • Università: Università degli Studi di Catania
  • Facoltà: Lettere e Filosofia
  • Corso: Lettere
  • Esame: Letteratura italiana
  • Titolo del libro: La scrittura e l'interpretazione: storia e antologia della letteratura italiana nel quadro della civilta europea, Volume 6
  • Autore del libro: Luperini Romano, Cataldi Pietro, Marchiani Lidia
  • Editore: Palumbo, Palermo
  • Anno pubblicazione: 1998

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