"Napoleon" di Abel Gance e uso del trittico
Affresco di una pagina della storia della Francia, illustrata con toni non estranei alla retorica nazionalistica. Costruito attorno all’ascesa del giovane Napoleone e alle battaglie più importanti, il film monta sequenze legate alla storia individuale e alla nascita di un capo. La rappresentazione della Rivoluzione francese si mescola alla costruzione della mitologia dell’imperatore, per trovare nelle grandi scene di massa il punto di più grande incisività. Per rafforzare l’effetto panoramico e spettacolare Gance inventa il cosiddetto trittico, un grande schermo triplo, costituito da tre inquadrature correlate, poste una accanto all’altra che usa in alcuni episodi narrativi particolari, come la battaglia di Marengo.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Marco Vincenzo Valerio
[Visita la sua tesi: "La fortuna critica italiana de I soliti ignoti (1958) di Mario Monicelli"]
- Università: Università degli Studi di Milano
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Teoria e analisi del linguaggio cinematografico
- Docente: Elena Dagrada
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