Appunti sul testo di Maria Ida Biggi che contiene la traduzione degli scritti, originariamente in francese, dell'importante scenografo veneto Pietro Gonzaga (1751–1831). In questi scritti è possibile ricostruire la weltanschauung dell'autore riguardo tutto ciò che riguarda il teatro, dalla scenografia, alle scelte di regia, alla costruzione dei teatri, alla modalità di mettere in scena l'opera in musica, la più completa secondo Gonzaga. La visione del bello e il senso estetico dell'autore, influenzato dal pensiero del '700 si traduce nella necessità di mettere in scena il "meraviglioso".
La musica degli occhi, scritti di Pietro Gonzaga
di Silvia Lozza
Appunti sul testo di Maria Ida Biggi che contiene la traduzione degli scritti,
originariamente in francese, dell'importante scenografo veneto Pietro Gonzaga
(1751–1831). In questi scritti è possibile ricostruire la weltanschauung
dell'autore riguardo tutto ciò che riguarda il teatro, dalla scenografia, alle scelte
di regia, alla costruzione dei teatri, alla modalità di mettere in scena l'opera in
musica, la più completa secondo Gonzaga. La visione del bello e il senso
estetico dell'autore, influenzato dal pensiero del '700 si traduce nella necessità
di mettere in scena il "meraviglioso".
Università: Università degli Studi Ca' Foscari di Venezia
Facoltà: Lettere e Filosofia
Titolo del libro: La musica degli occhi, scritti di Pietro Gonzaga
Autore del libro: Maria Ida Biggi
Editore: Olschki
Anno pubblicazione: 20061. Primo testo di Gonzaga - La musica degli occhi
Primo testo del 1800, poi nel 1807. Primo testo appare come la traduzione di un autore inglese, sir Thomas
Witth. Opera scritta in un francese bizzarro.
Prefazione : introduzione all’argomento. Per gli antichi la musica era ordine artificiale e collegamento di
rapporti successivi. La definizione di musica preoccupa Gonzaga : arte di imbellire i rumori e messa in
armonia dei suoni. La musica dei suoni ha grandi vantaggi rispetto alla musica degli occhi perché la vista è
il senso che ha più soddisfazioni in natura. L’udito no, la musica non è permanente.
Musica: arte del tempo. Scenografia : arte dello spazio.
La pittura è la stessa idea di creare, per cui occorre cultura, memoria, scienze esatte e matematiche.
2° parte del testo : opera in musica spettacolo più completo e bisognoso di visioni artificiali --> rendere
verosimile. Necessità della cooperazione delle varie arti. Spettacolo perfetto = pantomima+musica+poesia.
Non bisogna tralasciare niente perché se l’uomo va a teatro con gli orecchi ci va anche con gli occhi e con
gli occhiali --> importanza dell’accuratezza della scenografia. Relazione del contenente al contenuto.
Si rivolge a esseri umani, gentili, delicati che amano gioire di tutte le loro facoltà.
Origine della musica cantata : discorso a bella voce --> toni più convenienti --> arte di cantare --> cantare
per divertire.
Musica arte indipendente, disprezza il soccorso delle altre arti. Grande vantaggio rispetto alle arti del bello
visibile. Se la musica è l’arte che imbellisce quello che sentiamo, l’arte di imbellire quello che vediamo è la
musica degli occhi.
Moda : arte di procurare nuove combinazioni interessanti degli oggetti visibili
Luce: veicolo della visione, materia che è più affine allo spirito.
Il bello può stancare, se non è dotato di varietà ed eleganza. Il nuovo attira gli sguardi. L’arte delle
apparenze deve avere un potere molto attraente. Appello agli amanti : tutto è iniziato con la vista! Le
apparenze servono a due forti passioni : voluttà e immaginazione.
Spazio e colori possono essere per gli occhi ciò che tempo e suono sono per le orecchie. I colori e i suoni
hanno gli stessi intervalli :
- Variando gli intervalli del suono si ottiene la melodia
- Variando gli intervalli dei colori si ottengono le immagini
I golosi delle visioni non si accontentano (esempio della ragazza di campagna trasformata in donna di corte).
L’età adulta è l’età dell’architettura.
La decorazione è la parte più brillante dell’architettura. È fatta per rednere piacevole. Arte di dominare il
sentimento della vista, fatta per gli aspetti o apparenze --> giudiziosa distribuzione dello spazio e dei colori .
- Briseux: il bello in architettura risulta dalla giusta divisione dello spazio;
- Serlio : lo spazio semplice e lo spazio ordinato messi accanto armonicamente creano un bell’effetto.
Il buon senso è il miglior giudice in fatto di gusto, non bisogna mai azzardare sfacciatamente niente.
Bisogna studiare il gusto generale (i 5 ordini sono risultato di grande meditazione.)
Ogni edificio decorato con gusto è un concerto
L’apparenza dispone il sentimento allo spirito. Le visioni, negli spettacoli, sono il mezzo più capace per
eccitare le emozioni. Visioni di grande uso in tutto il mondo --> nelle cerimonie. Le apparenze a volte sono
servite a fare del male
Silvia Lozza Sezione Appunti
La musica degli occhi, scritti di Pietro Gonzaga