Primo testo di Gonzaga - La musica degli occhi
Primo testo del 1800, poi nel 1807. Primo testo appare come la traduzione di un autore inglese, sir Thomas Witth. Opera scritta in un francese bizzarro.
Prefazione : introduzione all’argomento. Per gli antichi la musica era ordine artificiale e collegamento di rapporti successivi. La definizione di musica preoccupa Gonzaga : arte di imbellire i rumori e messa in armonia dei suoni. La musica dei suoni ha grandi vantaggi rispetto alla musica degli occhi perché la vista è il senso che ha più soddisfazioni in natura. L’udito no, la musica non è permanente.
Musica: arte del tempo. Scenografia : arte dello spazio.
La pittura è la stessa idea di creare, per cui occorre cultura, memoria, scienze esatte e matematiche.
2° parte del testo : opera in musica spettacolo più completo e bisognoso di visioni artificiali --> rendere verosimile. Necessità della cooperazione delle varie arti. Spettacolo perfetto = pantomima+musica+poesia.
Non bisogna tralasciare niente perché se l’uomo va a teatro con gli orecchi ci va anche con gli occhi e con gli occhiali --> importanza dell’accuratezza della scenografia. Relazione del contenente al contenuto.
Si rivolge a esseri umani, gentili, delicati che amano gioire di tutte le loro facoltà.
Origine della musica cantata : discorso a bella voce --> toni più convenienti --> arte di cantare --> cantare per divertire.
Musica arte indipendente, disprezza il soccorso delle altre arti. Grande vantaggio rispetto alle arti del bello visibile. Se la musica è l’arte che imbellisce quello che sentiamo, l’arte di imbellire quello che vediamo è la musica degli occhi.
Moda : arte di procurare nuove combinazioni interessanti degli oggetti visibili
Luce: veicolo della visione, materia che è più affine allo spirito.
Il bello può stancare, se non è dotato di varietà ed eleganza. Il nuovo attira gli sguardi. L’arte delle apparenze deve avere un potere molto attraente. Appello agli amanti : tutto è iniziato con la vista! Le apparenze servono a due forti passioni : voluttà e immaginazione.
Spazio e colori possono essere per gli occhi ciò che tempo e suono sono per le orecchie. I colori e i suoni hanno gli stessi intervalli :
- Variando gli intervalli del suono si ottiene la melodia
- Variando gli intervalli dei colori si ottengono le immagini
I golosi delle visioni non si accontentano (esempio della ragazza di campagna trasformata in donna di corte). L’età adulta è l’età dell’architettura.
La decorazione è la parte più brillante dell’architettura. È fatta per rednere piacevole. Arte di dominare il sentimento della vista, fatta per gli aspetti o apparenze --> giudiziosa distribuzione dello spazio e dei colori .
- Briseux: il bello in architettura risulta dalla giusta divisione dello spazio;
- Serlio : lo spazio semplice e lo spazio ordinato messi accanto armonicamente creano un bell’effetto.
Il buon senso è il miglior giudice in fatto di gusto, non bisogna mai azzardare sfacciatamente niente. Bisogna studiare il gusto generale (i 5 ordini sono risultato di grande meditazione.)
Ogni edificio decorato con gusto è un concerto
L’apparenza dispone il sentimento allo spirito. Le visioni, negli spettacoli, sono il mezzo più capace per eccitare le emozioni. Visioni di grande uso in tutto il mondo --> nelle cerimonie. Le apparenze a volte sono servite a fare del male
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Dettagli appunto:
- Autore: Silvia Lozza
- Università: Università degli Studi Ca' Foscari di Venezia
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Titolo del libro: La musica degli occhi, scritti di Pietro Gonzaga
- Autore del libro: Maria Ida Biggi
- Editore: Olschki
- Anno pubblicazione: 2006
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