Appunti del corso Estetica. La disciplina viene affrontata dal suo nascere ed affermarsi, attraverso un'analisi dei testi di Kant, di Schiller e di Hegel che si sono occupati di definirne i confini e dare il proprio contributo sullo studio dei concetti implicati: l'arte, il bello, la ragione, il gioco, la sensibilità.
Estetica
di Silvia Lozza
Appunti del corso Estetica. La disciplina viene affrontata dal suo nascere ed
affermarsi, attraverso un'analisi dei testi di Kant, di Schiller e di Hegel che si
sono occupati di definirne i confini e dare il proprio contributo sullo studio dei
concetti implicati: l'arte, il bello, la ragione, il gioco, la sensibilità.
Università: Università degli Studi Ca' Foscari di Venezia
Facoltà: Lettere e Filosofia
Esame: Estetica I
Docente: Roberta Dreon1. Estetica: nascita di una nuova disciplina
Disciplina tarda, metà del 1700.
3 processi storici e culturali:
1- Istituzione dell’estetica filosofica come disciplina autonoma
2- Riconoscimento di un sistema unitario delle arti
3- Secolarizzazione ed emancipazione delle arti e della filosofia dal religioso
1735 con Baumgarten : nasce il termine Estetica --> deriva da episteme aesthetikè, aggettivo imperniato sul
sostantivo aesthesis. Prima comparsa del sostantivo nelle “meditazioni filosofiche” --> distingue le facoltà
conoscitive :
1. Conoscenza intellettuale
2. Conoscenza estetica per sensazioni/percezioni attuali e per tracce mnesiche e immaginative delle
sensazioni passate
- Emancipazione, autonomia epistemologica della sensibilità (dignità conoscitiva propria)
- Riconoscimento di una logica del sensibile, dell’esigenza di una teoria individuale
Dopo Baumgarten ogni studioso avanza la propria prospettiva.
Silvia Lozza Sezione Appunti
Estetica 2. Kant e l'estetica
1) Critica della ragion pura (1781 e 1787)
“estetica trascendentale” --> spazio e tempo come forme a priori della sensibilità, contrapposte e
complementari delle categorie intellettuali
2) Critica del giudizio (1790)
“estetico” --> giudizio di gusto dove l’estetico riguarda il suo essere formulato in connessione con il
sentimento del piacere o del dispiacere del soggetto. Il giudizio di gusto però è formulabile rispetto alla
natura e non rispetto alle altre (almeno non semplicemente). Giudizio di gusto : appartiene al
sentire/disposizione d’animo del soggetto che formula il giudizio sull’oggetto.
Silvia Lozza Sezione Appunti
Estetica 3. Hegel e l'estetica
1. Fenomenologia dello spirito (1807) --> l’arte è all’interno della religione
2. Lezioni di estetica (1817 – 1829)
Nella premessa all’introduzione all’estetica (hotho) hegel prende nettamente le distanze dalla
denominazione “estetica” legata alla sensibilità (kant e baumgarten) e dichiara che sarebbe meglio parlare di
filosofia dell’arte (callistica).
Netta superiorità del bello artistico rispetto al bello naturale
Silvia Lozza Sezione Appunti
Estetica 4. Arte: evoluzione del termine
Nel mondo greco non esiste un termine equivalente al nostro Arte. Si parla di Téchne, e al suo interno si
distinguono le tecniche di tipo mimetico. Pittura e poesia erano condannate
Nel corso del medioevo si distingue tra arti servili e arti liberali
Nel 1400 i frequenti richiami alla classicità (simone di Ceo e orazio) sono funzionali a far rientrare la pittura
e le arti plastiche tra le arti liberali.
1746: Batteaux scrive “le belle arti ricondotte ad un unico principio, definitiva unificazione delle arti e
imitazione come criterio unificatore.
Silvia Lozza Sezione Appunti
Estetica 5. Critica del giudizio kantiana
Kant: critica del giudizio (della capacità del giudizio) --> kritik des urteiskraft
Domanda fondamentale che assillava kant nel ‘700 (epoca del gusto) : che validità ha il nostro giudizio del
gusto? Quando diciamo che qualcosa è bello, cosa stiamo dicendo? È cognitivo? Mi dice qualcosa su quella
cosa che considero bello?
Giudizio teleologico : riconoscimento di una finalità interna alla natura --> finalizzata a un ordine.
La nostra facoltà di giudicare si inquadra in un contesto di principi a priori, sul hic et nunc, sulle faccende
concrete, ha bisogno di mettersi in relazione con essi.
Come fare ordine? --> principio della finalità.
1° problema : il giudizio del bello è soggettivo o oggettivo?
Giudizio soggettivo : non è strettamente privato, aspira a un’intersoggettività, quindi può valere anche per
altri.
Avvertire uno stato d’animo rispetto all’oggetto giudicato, riguarda chi giudica.
Tavola sinottica proposta da Kant al termine della sua introduzione alla critica del giudizio
Problema : riunificare i campi dell’esperienza umana una volta che sono stati divisi.
Facoltà complessive dell’animo :
Conoscitiva : capacità di conoscere. Condizioni di possibilità con le quali possiamo conoscere
Sensibilità : attività sintetica dell’intelletto
Facoltà precipua di questo ambito --> intelletto : opera sui dati della sensibilità
Principi che operano --> legalità
Ambito di applicazione della conoscenza --> natura come ambito regolato da leggi a priori.
Facoltà appetiva : capacità di desiderare, mira a perseguire il bene come fine definitivo
Facoltà precipua: ragione --> mirare al bene senza condizionamenti --> libertà da soggetto agente.
Come rimettere insieme tutto questo? La critica del giudizio fa da collante.
Sentimento del piacere/dispiacere : capacità di giudizio (facoltà conoscitiva)
Giudizio/modo di giudicare --> non determinante come critica della ragion pura/pratica ma giudizio
riflettente. Il principio che regola la capacità di giudizio è la finalità.
Natura come se fosse ordinata in vista di un fine --> oggetto dell’applicazione : arte anche come natura =
prodotto di un intelletto --> ambito della critica
Silvia Lozza Sezione Appunti
Estetica