County Courts Act e le riforme processuali nella giurisprudenza inglese
Il County Courts Act, 1846
Nel 1846, viene introdotta, come si è accennato, una rete di corti locali, le county courts, distribuite in 500 distretti, ciascuno dei quali fa capo ad un giudice togato.
Esse incontrano immediatamente il favore della popolazione e danno un forte impulso all’espansione del credito.
Le riforme processuali
Nella prima parte del XIX secolo, il legislatore intraprende inoltre alcune riforme processuali.
Fra di esse meritano di essere ricordati lo Uniformity of Process Act del 1832, che prevede l’uniformità delle citazioni di tutte le corti di common law, e il Real Property Limitation Act del 1833, che riduce il numero delle azioni reali da 60 a 3.
Secondo il Common Law Procedure Act del 1854, inoltre, le parti sono autorizzate a rinunciare al processo con giuria; il convenuto può avvalersi sempre delle eccezioni di equità; alle corti di common law è attribuito il potere di ordinare la discovery dei documenti e di emettere injunction.
Con il Chancery Practice Amendment Act del 1852, poi, si introduce l’esame orale dei testimoni e si attribuisce alla corte di equity il potere di disporre delle questioni incidentali di common law, e di concedere il risarcimento dei danni.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Stefano Civitelli
[Visita la sua tesi: "Danni da mobbing e tutela della persona"]
- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Sistemi Giuridici Comparati, a.a. 2006/2007
- Titolo del libro: "La tradizione giuridica occidentale" e "Diritto consuetudinario albanese"
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