Riforma sanitaria. Moro, Chiesa cattolica e Dc.
Riforma sanitaria. Moro, Chiesa cattolica e Dc
L'onorevole Moro è uno dei padri costituenti (era giovanissimo, il più giovane del comitato costituente). Era un leader cattolico. La Chiesa ci vede il massimo esponente delle sue posizioni in sede costituente: l'articolo 32 della costituzione è ambiguo perché da una parte la salute è un diritto (riconosciuto da tutti in modo universalistico) ma poi lo Stato interviene solo per le persone meno abbienti, con la logica di welfare residuale che si pensava superato.
È ambiguo perché riflette la posizione della costituente in cui c'era Moro che teneva insieme posizioni opposte e diverse.
Lo ha scritto Moro per trovare un punto d'incontro tra le due posizioni.
Moro rappresentava la Chiesa cattolica e i suoi interessi di lasciare il servizio sanitario non pubblico e non universalistico.
Anche quando con l'elezione del 48 e la vittoria della Dc la scelta è di dare continuità al sistema mutualistico.
La legge del 43 che costituiva l'INAM di cui non era stato scritto il regolamento, invece di abbandonarla si scrive il regolamento e la si tramuta in legge. Questo perché si pensava che non ci fossero le risorse.
Il partito comunista e socialista pensavano che era meglio soprassedere al problema spinoso sociale e sanitario che li avrebbe fatti confliggere con Dc e Chiesa. Si teme la rivoluzione.
L'accordo tra Togliatti e de Gasperi è per mantenere l'equilibrio.
La riforma si farà ma non ora (non ci sono le condizioni politiche, istituzionali ed economiche).
Non conveniva scontrarsi. È la politica del secondo tempo. Ci si penserà dopo aver ricostituito il paese.
Questo, sbagliato o no, ha fatto imboccare una strada: si è scelta quella della continuità, con le sue conseguenze.
L'idea era che la Dc e la Chiesa fossero contenti, i partiti di sinistra erano contenti perché si farà nel futuro, non ora.
Dal 45 al 78 a ogni competizione politica e amministrativa i partiti di sinistra sbandierano la riforma sanitaria ma in realtà non si fa.
Fino agli anni 70 la riforma sanitaria è uno slogan di ogni programma elettorale.
Intanto il servizio sanitario è mutualistico.
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Autore:
Barbara Pavoni
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- Università: Università Politecnica delle Marche
- Facoltà: Economia
- Esame: Sociologia delle aziende pubbliche e sanitarie
- Docente: Maria Giovanna Vicarelli
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