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Fattori politici, istituzionali e economici nel dopoguerra


Dopo la seconda guerra si decide di dare continuità al sistema fascista anche se i partiti comunisti vogliono riformare.
In ogni elezione amministrativa se ne parla, si presentano proposte di legge ma la discussione non va avanti perché lo scambio politico, l'uso del sistema sanitario che si è fatto finora non spinge al cambiamento.
Però dopo il 68 nuove condizioni culturali, politiche ed economiche, lo rendono impellente: legge 833/ 78

Fattori: valuta scarsa, movimenti studenteschi 68, movimento lavoratori 69, autunno caldo, il femminismo e la antipsichiatrico di Basaglia.
Quali sono le rivendicazioni?

Altri fattori: politico e istituzionale e un fattore economico.

Politici: cosa cambia a fine anni 60 per un nuovo clima?
Dal 1963 in Italia cambia il governo (non più solo Dc ma centro-sinistra).
Quindi un governo di coalizione e non un solo partito. Psi più Psdi: il PCI resta all'opposizione.
Il Psi del governo tenta di incidere perché passi la riforma sanitaria.
La fase espansiva italiana si ritiene vada accompagnata da tutta una serie di riforme.
Il governo si muove in questa direzione ma in Parlamento le forze ancora contrarie sono molte (imprenditori...). Ma nel 68 nelle elezioni amministrative il Psi forza la situazione stralciando da un progetto di riforma completo la parte degli ospedali (Usl, organizzazione universalistica). Volevo andare alle elezioni con qualcosa in mano sulla riforma sanitaria. È la legge Mariotti solo sugli ospedali. Perché si spinge? (Oltre che per il consenso?).
Perché sperano anche nel consenso dei medici (ospedalieri dell'ANAAO- associazione nazionale aiuti e assistenti ospedalieri) sindacato potente-anche oggi-che sono sotto i primari.
Il sistema era gerarchico e la progressione era in mano ai primari.
Il Psi intercetta queste esigenze degli AAO proponendo una riforma che dia loro spazio e riconoscimento. Così Mariotti risponde anche ai cittadini.
La riforma del 68 è importante perché stabilisce che gli ospedali diventano enti pubblici.
Non più opere pie o Ipab. Ci potevano essere quelli misti pubblici-privati.
Dipendenti delle regioni e tutto il personale dipendente da questo nuovo ente pubblico, anche i medici (una possibilità per loro, non un obbligo).
Di fatto gli AAO ottengono molti posti di lavoro (nuovi organigrammi) e gli si riconosce un congruo stipendio (vero, importante).
I primari restano contrari. Gli AAO hanno una progressione in parte svincolata dal giudizio del primario.
La legge riconosce alcuni ospedali privati ecclesiastici come ospedali pubblici (obbligatoriamente convenzionati).
Le spese ospedaliere da qui in poi crescono a dismisura.
L'ospedale sembra la risposta vera ai bisogni dei pazienti. Pronto soccorso, ricovero preventivo.
Si usa di più. Luogo nuovo. Più posti letto anche se non c'è bisogno. Ogni primario vuole un reparto a sé... La spesa è a piè di lista. Paga la mutua e l'ospedale si fa rimborsare l'elenco delle spese. Troppe ospedalizzazioni. La mutua non poteva opporsi alla lista e pagava.
No contrattazioni o controlli. L'esborso enorme. L'ospedale poteva essere disonesto e gonfiare.

Tratto da STORIA DELLE AZIENDE PUBBLICHE E SANITARIE di Barbara Pavoni
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