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Opposizioni alle leggi di Crispi sull'ordinamento sanitario


Si oppongono:

-   la Chiesa: ha un ruolo fondamentale con le Opere Pie e si oppone per mantenere il monopolio dell'assistenza. Il patrimonio delle Opere Pie è superiore al Pil italiano. Ma
solo il 15% di questo veniva usato nelle stesse Opere Pie per la tutela e i servizi sociali. Esse erano potenti per i lasciti di beneficenza. Questi lasciti erano per fini morali le Opere infatti erano per il bene di qualcuno ad esempio minori, donne traviate, vagabondi, ospedalieri.

Ospedalieri è chi ospita chi è in viaggio ed è malato.

Chi amministra? Un discendente o rappresentante di chi fa il lascito, più la parte ecclesiastica, più gli enti locali in minoranza.
Le Opere Pie sono private e in mano alla Chiesa. Inserite in ex conventi o ex chiese. Grandi camerate. Le suore erano adibite all'assistenza, erano volontarie e quindi non costavano niente.

C'erano due figure il cosiddetto proto-infermiere che è più che altro maschile perché deve essere forte per spostare i malati o i cadaveri. Simile a un portantino.

La figura femminile è una lavandaia ed entrambi sono inferiori alle suore. La lavandaia era una vedova con o senza figli o una traviata o proveniente da orfanotrofi così come i portantini, erano entrambi “accolti”.

La medicina del tempo non ha cura è limitata.

I medici quindi non erano indispensabili e non erano alle dipendenze dell'Opera Pia ma erano liberi professionisti in visita su base volontaria. Avevano infatti come clienti le famiglie nobili.
Lavorando all'Opera Pia il loro fine era di sperimentare di tutto (farmaci, strumenti, operazioni).
Si chiamavano Primari che si portavano dietro il secondario, di aiuto.
I medici non si sentiranno mai dipendenti per questo motivo, reclamando da sempre la libera professione.
La retribuzione del medico era composta da differenti parti che derivavano da diverse normative, era quindi complessa.

-    I nobili ed i ricchi. Essi non vogliono spendere per la sanità perché c'è da spendere per altro. Il Parlamento è il riflesso dello statuto Albertino: il Senato è di nomina regia e la Camera è eletta per censo, pertanto ricchi e i notabili. Inoltre seguono una logica paternalistica, clientelare, patrimoniale (io possiedo e  ti do se voglio, e tu mi devi tutto). Al massimo possono accettare forme di paternalismo industriale (esempio villaggi per le fabbriche).

-    L'associazionismo sindacale (tipo sindacati di categoria) di auto-mutuo-aiuto. Presenti per certe professioni (esempio tipografi, artigiani del legno). Cresce molto negli anni 1880 nelle regioni del centro nord. Auto mutuo aiuto è tipo una cassa comune per bisogni sociali e sanitari, primo fra tutti il funerale, per soldi delle vedove, infortunio, malattia, anche forme previdenziali e pensionistiche.
È molto locale ad esempio per città ma anche per imprese. Quindi il welfare statale è visto come una ingerenza e vissuto come vessatorio e lontano. Infatti sia le tasse che l'imposizione del servizio militare obbligatorio è malvisto in quanto non si comprende la contropartita a questo togliere.
Il Risorgimento è stato fatto da pochi studenti di ceto medio medio-alto e non dalle masse. Infatti dopo, le leggi si iniziarono a regolare e codificare, unificando statuti, bilanci, norme su aiuti. Facendo così inaridire la spinta dal basso. Formalmente, perché poi non fu così.
Le associazioni sindacali diventeranno sezioni politiche oppure avranno senso ricreativo, tipo balera. Oggi sono i cral.
Comunque l'auto mutuo aiuto si oppone allo stato.

-    anche alcuni medici sono opponenti, cioè quelli che svolgono la libera professione.

Tratto da STORIA DELLE AZIENDE PUBBLICHE E SANITARIE di Barbara Pavoni
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