Categorie di medici. Sindacati FIMM e liberi professionisti
Il ministro della sanità (Altissimo) è liberale. I liberali erano gli unici che avevano fatto muro alla legge. Tagli per contingenza del periodo, per bilancio, per sue idee. Cosa non fu attuato?
La legge è una legge-quadro, devono essere emanate delle leggi applicative. Piani di programmazione nazionale, poi regionale. Il piano è triennale e dentro, annuale.
Il fondo è fondo sanitario nazionale che raggruppa le contribuzioni, che dovevano diventare prelievi fiscali. Il sistema mutualistico è previdenziale.
Non è più così ma dovrebbe essere una partecipazione con criteri fiscali.
Nella fase intermedia si continua con i contributi differenziati. Lo Stato lo distribuisce alle regioni che lo passano ai comuni e poi alle Usl.
I fondi sono pochi. La programmazione non viene fatta per anni (per tutti gli anni 80). I contratti di lavoro, rimandati.
Si salvano per il senso di responsabilità degli operatori. Spinta motivazionale.
Come si muovono le categorie dei medici?
Abbiamo detto chi si oppone e chi no alla riforma ma non i medici. Chi sostiene la riforma e chi no? Già la legge Mariotti del 68 aveva l'appoggio degli AAO e l'ostacolo dei primari. Adesso i medici della mutua sono cruciali, prima non capiscono cosa sia il SSN e temono di diventare burocrati.
Anni 50 e 60. I sindacati FIMM federazione italiana medici mutualisti è forte per numero.
Pesa fra i sindacati medici autonomi.
La storia della FIMM e di frange più o meno progressiste e più o meno attente al nuovo.
La frangia progressista (che è di sinistra) prende il sopravvento.
Sono i più illuminati ma non vogliono più opporsi alla riforma. Dicono sì ma con i contenuti che li interessano. Il nodo cruciale per loro era il ruolo dei medici mutualisti con la riforma.
Sarà un libero professionista, un dipendente o un convenzionato? Chiedono che non diventi dipendente quindi libero professionista ma convenzionato.
Restano autonomi, firmano una convenzione con il SSN dove vengono scritte le modalità di pagamento e di esercizio dell'attività. Viene pagato a quota capitaria (con massimale di assistiti).
Ha un proprio studio e orario congruo. Ben pagati ma non potevano fare altri lavori.
Con libertà da liberi professionisti come l'orario e da dipendenti come stipendio fisso da quota capitaria. Garanzia di tanti posti da medico ogni 1500 abitanti.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Barbara Pavoni
[Visita la sua tesi: "L'evoluzione della valutazione nel pubblico impiego"]
- Università: Università Politecnica delle Marche
- Facoltà: Economia
- Esame: Sociologia delle aziende pubbliche e sanitarie
- Docente: Maria Giovanna Vicarelli
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