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Definizione di mutualismo dopo Giolitti



Nella legge del 1888 c'era la condotta piena esclusiva.
Con Giolitti non più. Prevedeva la mezza condotta (per metà tempo potevano fare liberi professionisti). In epoca mutualistica il medico potrà fare anche medico della mutua.

Con questa modalità ancora oggi il medico non solo fa più lavori ma perde d'identità rispetto ai singoli settori cioè non ha una identità forte né una legittimazione sociale forte (perché veste più vesti).

Il medico quindi non ha una forza reale, fatica a trovare legittimazione e potere economico.
Questa voglia di legittimazione sociale e mancata identità lo porta diventare fascista.
Si appoggeranno a partiti che gli daranno forte identità o ai clan (gruppi ristretti forti legittimante ma non legittimi): ad esempio mafia, 'ndrangheta, alle grandi scuole mediche, alla massoneria...  medici e massoneria per molto tempo sono sinonimi.
Il clan è un gruppo sociale.
La massoneria nasce in Francia con una configurazione laica, progressista e radicale ma poi in Italia cambia: i medici erano anticlericali e con una formazione razionalista, scientifica.
Anche quando la massoneria cambia i medici vi restano perché ne prendono autonomia, forza e legittimazione.
Il mercato della libera professione in Italia non era sufficiente a sostentarlo perché non c'erano ceti abbienti in quantità sufficiente. Non era un ampio mercato.

Il mercato non c'era, lo Stato tagliava: si arrabattavano con tre mestieri: mutua, libera professione e condotta.

Mutualismo: dentro il contratto (erano i vertici delle corporazioni che decidevano) c'era la possibilità di libere mutue.
La mutua: come nell'auto-mutuo aiuto è di tipo assicurativo.
Ci sono mutue veramente di tutti i lavoratori compresi i datori di lavoro: ognuno toglie dal proprio stipendio-utile una quota da versare nella cassa comune gestito dalla mutua.
La quota è una percentuale uguale per tutti: erano casse povere e comunque fortemente differenziate per settore. Per esempio l'agricoltura e i commercianti avevano le casse più povere. Dà adito a risorse economiche scarse. Nasce quindi differenziata per categorie e già povera.

Con questi fondi ci si sosteneva l'indennità di malattia, le prestazioni sanitarie, le invalidità eccetera e davano trasferimento di soldi e servizi.

Pagavano a seconda di quello che potevano pagare: se era ricca le prestazioni erano tante e se erano povere le prestazioni erano tagliate fuori.
Le mutue sono libere e categoriali: i servizi erano diversi come anche le unità di malattia a categorie diverse.
Che gestiva le mutue? Chi gestiva la cassa comune?
Costituita la mutua poteva avere dimensione nazionale, regionale, provinciale, comunale, locale.
Dentro diversi contratti a diversi livelli c'erano condizioni diverse per il mutualismo.

Quindi c'erano a volte solo una cassa nazionale, a volte regionale, a volte provinciali eccetera era una giungla mutualistica.
Era un groviglio di diverse mutue.

A livello nazionale per esempio c'è e non a livello locale: quindi fondi sono nella unica mutua nazionale e raccoglieva parecchi fondi. In questo caso avevano una liquidità costante perché il flusso c'è ogni mese e la liquidità era notevole il flussi in uscita era rallentato apposta (pagava dopo più tempo) e potevano usare i soldi in ogni modo.
Le mutue diventano centri di potere economico e finanziario e potere in generale.
Questo fa capire gli anni 50: sono i centri di potere per il partito dominante (ora il fascismo poi la democrazia cristiana), e del mercato del lavoro: posti di lavoro per amministrazione, medici e infermieri (la mutua poteva aprire un poliambulatorio).
Essendo centri di potere, anche se piccoli, il partito fascista ci mette i suoi rappresentanti a governare.
C'è una dimensione politico-partitica da subito nel mutualismo.
La colonizzazione politico-partitica del mutualismo da parte del fascismo è forte.
È una mutualismo di impronta politica immediata, è libero, settoriale-differenziato e con risorse scarse.
Negli anni 60 80 ci si lamentava delle poche risorse alla sanità: i fondi erano pochi e gli sprechi sono alti. Vanno sempre insieme perché c'è governo politico della sanità.

Tratto da STORIA DELLE AZIENDE PUBBLICHE E SANITARIE di Barbara Pavoni
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