Sintetici appunti relativi alla materia di patologia veterinaria. Vengono prese in esame le principali patologie da parassiti, causate da: Trematodi platelminti, Cestodi,
Nematodi, Protozoi, Artropodi. Se ne analizzano cause, sintomatologia, terapia e profilassi preventiva.
Parassitologia veterinaria
di Denis Squizzato
Sintetici appunti relativi alla materia di patologia veterinaria. Vengono prese in
esame le principali patologie da parassiti, causate da: Trematodi platelminti,
Cestodi,
Nematodi, Protozoi, Artropodi. Se ne analizzano cause, sintomatologia, terapia
e profilassi preventiva.
Università: Università degli Studi di Padova
Facoltà: Agraria
Corso: Scienze e Tecnologie delle Produzioni Animali
Esame: Parassitologia veterinaria
Docente: Antonio Frangipane1. Introduzione alla parassitologia
Lo stato di salute di un essere vivente rappresenta il perfetto equilibrio interno dell’organismo vivente e
funzionamento bilanciato di tutte le parti che lo compongono, mentre lo stato di malattia rappresenta la
rottura di tale equilibrio e non più armonica funzionalità generale. La malattia è determinata da determinanti
esogeni (ambiente), determinanti primari(agente eziologico) e da determinanti endogeni (ospite). Il
PARASSITISMO è caratterizzato dalla presenza di una specie detta parassita che vive all’interno di
un’altra specie detta ospite o sulla superficie nutrendosi a sue spese e svolgendo un’azione patogena più o
meno intensa, provocandone così una malattia parassitaria; se le disfunzioni sono rilevabili attraverso i sensi
dell’osservatore, la malattia è clinica (ha importanza a livello di individuo), mentre se le disfunzioni sono
evidenziabili soltanto attraverso test diagnostici, la malattia è sub-clinica (ha importanza a livello di
popolazione). L’epidemiologia studia la frequenza, la distribuzione e i determinanti di salute/malattia in
popolazioni allo scopo di conoscere meglio la malattia per meglio prevenirla. Poiché l’anmnesi e la
sintomatologia sono molto importanti e spesso indicative, non consentono una diagnosi precisa, pertanto ci
dovremmo avvalere di INDAGINI :
• INTRA VITAM
- esami diretti (per l’evidenziazione del parassita o dei suoi elementi come uova, oocisti e larve su feci,
sangue, croste e peli
- esami indiretti (per mettere in evidenza la risposta dell’ospite all’infezione; esami sierologici, profilo
metabolico)
• POST MORTEM
- esami su materiale patologico prelevato dopo la morte del soggetto o dopo macellazione, o ricerca dei
parassiti in organi e tessuti
La TERAPIA ha come obiettivo quello di recuperare funzionalmente e produttivamente l’animale per
mezzo dei farmaci; il trattamento può essere individuale o di massa (in questo caso la manodopera è ridotta,
tuttavia rischia proprio l’animale malato a causa dello scontro per il cibo), nella lotta alle malattie
parassitarie l’intervento dovrà essere tattico e strategico, dovremo cioè scegliere un periodo dell’anno
conoscendo il ciclo del parassita. I fattori che condizionano la scelta di un farmaco sono: l’efficacia, lo
spettro d’azione, l’attività omicida, l’attività su larve ipobiotiche, l’indice di sicurezza, il tempo di
sospensione, l’embriotossicità e capacità teratogena, la praticità di impiego e la chemioresistenza. I
principali ANTIPARASSITARI sono:
- ANTIPROTOZOARI: sulfamidici, tiaminosimili, antibiotici ionofori, carbanilidi, diamidine
- INSETTICIDI: organofosforici, carbamati, piretroidi
- ENDECTOCIDI: avermectine, milbemicine
- ANTIELMINTICI: benzimidazolici, probenzimidazolici, imidazotiazolici, pirimidinici
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Parassitologia veterinaria La PROFILASSI potrà essere medica-indiretta utilizzando sieri o vaccini, o sanitaria-diretta per isolamento,
distruzione degli animali morti e del materiale patologico, igiene ambientale, igiene alimentare,
disinfestazioni e disinfezioni.
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Parassitologia veterinaria 2. Trematodi platelminti: fasciolosi
Rappresenta una malattia parassitaria sostenuta da Fasciola epatica, trematode che da adulto colonizza i dotti
biliari del fegato di cavalli, conigli, suini, uomo ma in particolare bovini e ovini, i quali si infestano
ingerendo con l’erba le metacercarie. Attraverso i dotti biliari scorre la bile che procede nella cistifellea, la
quale serve da riserva,(quando non contrae); se viene contratta la bile passa e con essa le uova. Rappresenta
l’azione traumatica svolta dalle forme immature nei dotti biliari del fegato, queste per 7-8 settimane migrano
nel parenchima epatico crescendo nel tempo, prevengono dalla sede intestinale e per questo possono portarsi
dietro il clostridium novyi veicolando l’hepatite, oltre a svolgere un’azione traumatica. I parassiti adulti (3*1
cm) esercitano un’azione irritativa a livello dei dotti biliari (per mezzo della cuticola) un’azione ostruttiva,
modificando così il flusso della bile, anemizzante, dismetabolizzante e tossica. La fasciolosi è tipica delle
aree fascioligene umide, quali il Piemonte, la Lombardia, il Veneto, l’Emilia, Lazio, Sardegna e Toscana,
attaccando precisamente il 4% dei vitelli, il15% delle manze e più del 60% delle vacche (all’aumentare
dell’età aumenta la positività alla fasciola). La Fasciolosi provoca una perdita nella produzione di latte
bovino e ovino del 10-30%, una perdita nella produzione di carne del 5-10% nei bovini e fino al 30% negli
ovini, e una perdita nella produzione di lana ovina del 10-45%. Un valore di uova per grammo <50 negli
ovini caratterizza un allarme epidemiologico, il livello di rischio diventa serio se upg è 80-150 e diventa
molto grave se upg>500. +
Sintomatologia
La forma ACUTA legata alla forma immatura provoca anoressia, depressione del sensorio, rifiuto a
muoversi, liquido nelle cavità peritoneale e nei casi più gravi può provocare peritonite, epatite necrotica
infettiva(nei giovani principalmente) e la morte. La forma CRONICA legata ai parassiti adulti provoca
dimagramento, anoressia, anemia, calo della produzione, edemi e nei casi più gravi (>200 parassiti adulti)
provoca cachessia e successivamente la morte.
Diagnosi
Sugli animali in vita vengono effettuati esami indiretti (test immonodiagnostici) ed esami diretti di tipo
qualitativo se ne specifichiamo la presenza o meno delle fasciole o quantitativo tramite il Mcmaster
consentendo così di stabilire il valore esatto di uova per grammo (130-150*63-90µ). La diagnosi post motem
prevede la ricerca dei parassiti o delle lesioni anatomo-patologiche a livello di dotti biliari e parenchima
epatico.
Terapia
Poiché gli endectocidi sono attivi solamente per nematodi il trattamento prevvederà l’uso di antielmintici(in
Italia non esistono farmaci atti a uccidere le forme immature).Tatticamente vengono trattati gli animali
positivi all’esame coprologico mentre strategicamente, il trattamento prima della stagione pascolativa riduce
la contaminazione dei pascoli, mentre il trattamento dopo il rientro nei ricoveri elimina i parassiti acquisiti
durante il pascolo (ogni 6 settimane in modo da ucciderle tutte in quanto a fine stagione oltre alle forme
adulte sono presenti anche le forme immature).
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Parassitologia veterinaria Classe Principio attivo(azione) Nome comm. Via Specie
Nitrofenolici Nitroxinil(fasciola) Trodax Iniettabile Bovini, ovi-caprini
Salicilanilidici Rafoxanide(fasciola) Ranigel Orale Bovini, ovini
Oxyclozanide(fasciola) Toloxan Orale Bovini, ovi-caprini
Benzimidazolici Albendazolo(nem,cest,fasc) Gardal Orale Ovini
Valbazen Orale Bovini, ovi-caprini
Tiabendazolo(nem,dicro) Tibigel Orale Ovi-caprini
Probenzimidazolici Netobimin(nem,cest,fasc) Hapadex Orale Bovini, ovi-caprini
Profilassi
L’ospite emette le deiezioni con le uova finendo così nel terreno,nella lettiera o nella fossa liquami, poichè
le uova necessitano di un ambiente acquatico o molto umido per schiudere, cercheremo di recintare le zone
d’acqua; è possibile inoltre evitare la dispersione di deiezioni fresche, utilizzare della calciolamide, un
devitalizzante delle uova o stagionare le deiezioni per almeno 2-3 mesi evitando la schiusa delle uova. Il
ciclo biologico della fasciola prevede l’introduzione di un ospite intermedio (lymnaea truncatula), nel quale
il miracidio uscito dall’uovo inizia una moltiplicazione asessuata fino allo stadio di cercarie, diventa quindi
importante lottare contro questa lumaca. La lotta all’ospite intermedio prevede la bonifica del pascolo e
l’utilizzazione di prodotti malchicidi, tuttavia dannosi e tossici per le falde. Le cercarie, uscite dal
gasteropode, si attaccano ad uno stelo d’erba per poi dare luogo alle metacercarie, che rappresentano la
forma infestante della malattia. La lotta alle metacercarie prevede la recinzione delle zone umide del
pascolo, evitando inoltre lo sfalcio di erbe lungo i corsi d’acqua, se questo non è possibile, è doveroso
evitare la somministrazione all’animale di foraggio fresco, ma attendere 2mesi per il fieno e 50 gg per gli
insilati.
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Parassitologia veterinaria