I temi tratttai sono le forme di stato viste da una prospettiva comparatistica, il tema non si limita allo studio delle norme positive, ma va oltre fino al contesto di ogni stato, dove per contesto, ovvero ciò che influenza il sistema costituzionale, si intende il sistema partitico, e quello elettorale. Viene trattata anche la costituzione materiale, di ogni stato, la living costitution, ovvero la distorsione delle norme tradotte nella realtà da prassi e consuetudini.
Diritto costituzionale comparato
di Antonio Grisolia
I temi tratttai sono le forme di stato viste da una prospettiva comparatistica, il
tema non si limita allo studio delle norme positive, ma va oltre fino al contesto
di ogni stato, dove per contesto, ovvero ciò che influenza il sistema
costituzionale, si intende il sistema partitico, e quello elettorale. Viene trattata
anche la costituzione materiale, di ogni stato, la living costitution, ovvero la
distorsione delle norme tradotte nella realtà da prassi e consuetudini.
Università: Università degli Studi della Calabria
Facoltà: Scienze Politiche
Docente: Silvio Gambino
Titolo del libro: Forme di governo, esperienze europee e nord-
americana
Editore: Giuffrè
Anno pubblicazione: 20071. Riforme elettorali e modelli di democrazia in Italia
La crisi del sistema politico italiano è dovuto molto anche alla crisi dei partiti, crisi dei partiti intesa come
mancanza di regole democratiche all'interno di essi, e al fatto che prendono il sopravvento sulle istituzioni,
andando a formare quella prassi consociativa tra le forze politiche, che x anni ha caratterizzato il nostro
sistema, e che porta alla confusione (fusione) tra esecutivo e legislativo, alla mancanza di alternanza, e alla
deresponsabilizzazione portato appunto dal voto sanzionatore, che però ha difficoltà ad inquadrare
responsabilità precise.
Quindi l'obbiettivo che ci si proponeva con la proposta referendaria di un nuovo sistema elettorale nei primi
anni novanta, era appunto di cambiare questo stato di cose, attraverso una polarizzazione degli schieramenti,
che stroncava la consociatività, e ridava chiarezza alle responsabilità politiche. Dunque la filosofia
istituzionale mossa dalla scelta del maggioritario, erano ridare alternanza, chiarezza di responsabilità , xkè
chi vinceva tre i due schiarimenti governava, quindi in via quasi diretta si votava direttamente l'esecutivo...in
modo che ai partiti venisse ridotta la propria discrezionalità.
Come si è tradotta nella realtà questa filosofia che ispirava il maggioritario?
Beh alcuni risultati previsti sono stati ottenuti...la scena politica si è bipolarizata, attraverso lo schieramento
di due coalizioni, e anche l'alternanza è stata frutto di questa scelta....ma sono nati nuovi problemi, ovvero
quelli della lealtà dei partiti alle coalizioni una volta eletti, quindi una mancanza di regolazione dei partiti,
che ha portato alla creazione di partiti di ricatto all'intero delle coalizioni, e quindi ad instabilità
governativa. IN questo gioco di negoziazioni e di capi coalizione, si è rafforzato il ruolo del leadership e
quindi della personalizzazione della politica, fino ad arrivare alla nascita del c.d. Partito azienda. Questo per
molti dovuto al fatto che la riforma elettorale non è stata accompagnata da una regolazione della democrazia
interna ai partiti.
Irrazionalità giuridica dell'ultima riforma elettorale del 2006, “porcellum”, che non ha migliorato, anzi ha
notavolmente peggiorato la situazione, con un sistema senza preferenze (allontanamento della politica dagli
elettori, una nuova forza dei partiti quindi, e premi di maggioranza asimettrici per camera e senato, dove in
quest'ultimo il premio di maggioranza e su base regionale, e quindi non incisivo sui numeri della camera,
come si è avuto infatti una camera a maggioranza assoluta e il senato in pareggio.
Antonio Grisolia Sezione Appunti
Diritto costituzionale comparato 2. La forma di governo spagnola
La forma di governo spagnolo è una monarchia parlamentare, come previsto dalla costituzione del 78,
quindi forma di governo basata sulla fiducia sull'equilibrio tra i potere con sistemi di controllo e di pesi e
contrappesi. Anche se alcune disfunzioni applicative fanno pendere l'ago della bilancia verso il governo,
questo non dipende soltanto da meccanismi giuridici di razionalizzazione del parlamento e quindi maggior
funzionalità e governabilità dell'esecutivo, ma anche da i sistemi di partito che si sono sviluppati in ogni
paese, il cui regime e la cui struttura vanno ad estromettere sempre più il parlamento fuori dalle sfere
decisionali.
Anche la costituzione nei suoi meccanismi offre scarse possibilità di far riacquistare al parlamento il ruolo
che gli spetta. A ciò si aggiunge un modello orientato verso il presidenzialismo, nel quale il capo
dell'esecutivo ha una posizione di preminenza rispetto all'organo collegiale che rappresenta.Esso ha la
facoltà di indire referendum per materie di interesse generale previo autorizzazione del parlamento, anche se
si tratta più di una procedura, che di un vero accordo tra parlamento e capo del governo. Il rapporto
fiduciario con il parlamento significa non tanto disporre del sostegno di quest'ultimo, quanto della mancanza
di un opposizione maggioritaria dello stesso.In effetti anche se in via teoria il congresso dovrebbe essere
l'organo che forma l'esecutivo, si è trasformato in una semplice procedura confermativa, una ratifica.
Inoltre è previsto dalla costituzione la facoltà discrezionale del premier di sciogliere le camere legislative,
meccanismo pensato per bilanciare il potere del parlamento di far cadere l'esecutivo attraverso meccanismi
di responsabilità politica. Ma si è trasformato in uno strumento di pressione verso il parlamento, e inoltre
può essere sfruttato lo scioglimento nel periodo migliore a livello di sondaggi per il governo stesso. (da
questo meccanismo inoltre si ritorna al ruolo di preminenza del primo ministro che può prendere da solo la
decisione). Inoltre si può sciogliere anche solo una delle due camere quindi può essere sciolta la camera con
una maggioranza o paritaria con l'opposizione.
I regolamenti parlamentari hanno anche accresciuto i mezzi con il quale il parlamento può interferire e
controllare il governo, ma nonostante ciò rimane la discrasia tra controllo in via teorica, e controllo che non
c'è in via pratica, si concretizzano in meccanismi più che di controllo, di informazione.
Antonio Grisolia Sezione Appunti
Diritto costituzionale comparato 3. Il potere legislativo nelle democrazie parlamentari
La perdita di potere legislativo reale: Nelle democrazie occidentali parlamentari come in quella spagnola, si
tende ad assegnare un predominio di fatto della funzione legislativa , all'esecutivo, attraverso decreti legge ,
e leggi delega. La giustificazione dell'aumento di questi mezzi , è data dall'avvento dello stato sociale, e
quindi maggior bisogno di rapidità negli interventi pubblici.
Anche per quanto riguarda l'impulso legislativo, il parlamento tende a perdere poteri , infatti in i progetti di
legge governativi hanno un più alto grado di priorità procedurale rispetto alle proposte di legge
parlamentari. Questa priorità diventa riserva esclusiva, in materia di bilancio.
Un ultima restrizione alle iniziative di legge parlamentari si ha attraverso il meccanismo di “ presa in
considerazione” In pratica un mezzo per ostacolare le minoranze, secondo il quale le proposte di legge
presentate da un gruppo parlamentare (dell'opposizione), devono passare da una votazione dell'assemblea
nella rispettiva camera, perché questa si pronunci a favore dell'opportunità di dibattere la proposta di legge
in questione.
Naturalmente la costituzione da dei limiti alla decretazione governativa, limiti di necessità e urgenza,
tuttavia limiti che vengono scavalcati facilmente grazie all'indeterminatezza di alcuni elementi , uniti ad
interpretazioni logiche ma fantasiose , che hanno portato ad una strumentalizzazione del decreto legge.
Anche per quanto riguarda i limiti riguardo le materie che possono essere oggetto di decreti, grazie ad
interpretazioni di notevole logica, del tribunale costituzionale, si sono molto allargati questi limiti.
Per quanto riguarda i decreti delega, il parlamento ha un potere più forte, di autorizzazione, in cui il governo
deve prefissare e rispettare tempi e forma della legge che andrà a fare, e solo per determinate materie.
Antonio Grisolia Sezione Appunti
Diritto costituzionale comparato 4. Meccanismi di concertazione delle responsabilità politiche del
governo
A)Mozione di censura costruttiva: E' l'atto di volontà unilaterale mediante il quale il parlamento rompe il
rapporto di fiducia con il governo. Ha l'obbiettivo di dare maggiore governabilità al paese, senza lasciare
vuoti di potere con le crisi di governo. Ha determinate caratteristiche: 1) deve necessariamente contenere il
nome del candidato che verrà nominato dal re come presidente del governo, al posto di quello in carica
(responsabilizzazione dell'opposizione). 2)Devono trascorrere minimo 5 giorni dalla presentazione della
mozione, alla sua votazione, x dare anche tempo al governo di preparare la risposta alla mozione o
racimolare voti. 3)deve essere presa l'iniziativa almeno da un decimo dei deputati. 4)Inoltre per rafforzare il
parlamento come assemblea rispetto alla logica di partito, è previsto il voto nominale per appello, la
votazione si deve concludere a maggioranza assoluta dei componenti.
B)La questione di fiducia: Il presidente del governo previa deliberazione del consiglio dei ministri, può
proporre al congresso la questione di fiducia. 4 punti devono essere sottolineati. 1)la legittimazione a porre
la questione spetta esclusivamente al presidente del governo. 2)la questione di fiducia, come la mozione di
censura, è presentata solo al congresso dei deputati , esempio di bicameralismo imperfetto, e di meccanismi
di razionalizzazione, infatti di questioni di sanzione politica si occupa solo una camera. 3)l'oggetto secondo
costituzione , riguarda il programma, o dichiarazioni di politica generale, dunque non progetti di legge,
anche se può essere usato per avere l'appoggio morale su determinate parti di una legge che si ha paura non
vengano approvati. 4)il conseguimento della fiducia richiede la mera maggioranza semplice, in sintonia con
la maggioranza richiesta per l'investitura del presidente del governo in seconda votazione.
Sono previste in oltre misure di dibattito agili e razionalizzate, ma con ampie diseguaglianze di durata e di
interventi, a favore del governo, il sistema di votazione è per appello nominale.
C) La questione ufficiosa di fiducia, e il dibattito sullo stato della nazione
D) La responsabilità dei ministri e le mozioni di sfiducia: ufficialmente (quindi con conseguenze
sanzionatorie) non è previsto il meccanismo di sfiducia dei singoli ministri, ma solo la responsabilità
collegiale, quindi per sanzionare un ministro, bisognerebbe far dimettere l'intero esecutivo. La soluzione a
queste mancanza intenzionata dei costituenti, sta in delle mozioni di sfiducia per i singoli che però non
hanno nessun effetto giuridico, ma possono avere effetto politico, e indurre il presidente del governo che è
l'unico che ha questo potere di far dimettere il ministro in questione. L'iter parlamentare è quello previsto per
le interpellanze.
Antonio Grisolia Sezione Appunti
Diritto costituzionale comparato