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Le dimensioni dell’ambiente


La complessità ambientale è una funzione della forza, del numero e delle interconnessioni tra le forze che agiscono nell’ambiente generale e nell’ambiente transazionale e che l’organizzazione deve gestire. Più è elevata la numerosità e maggiore è la differenza tra le forze agenti, tanto più complesso e incerto è l’ambiente e tanto più difficoltoso sarà il tentativo di individuare le traiettorie del cambiamento e di controllarle.
Il dinamismo ambientale fa riferimento all’entità e alla velocità con la quale mutano nel tempo le forze ambientali. Si dice stabile l’ambiente nel quale è possibile individuare con una relativa certezza l’impatto delle forze ambientali sulle risorse di cui l’impresa necessita.
Per analizzare la relazione tra dinamismo ambientale e strategie dell’impresa viene introdotto il concetto di tessuto causale, intendendo con ciò il livello di interdipendenza dell’organizzazione con l’ambiente. In base a queste due variabili si definiscono:
* Un ambiente placido e causale: opportunità e minacce sono distribuite in modo casuale e l’incertezza è limitata e controllabile. In questo contesto le imprese apprendono per tentativi e per correzione degli errori fatti.
* Un ambiente placido e connesso: alcuni elementi o attori che fanno parte del tessuto sono tra loro organizzati, e ciò aumenta il loro potere contrattuale.
* Un ambiente agitato e reattivo: diverse organizzazioni della stessa specie competono direttamente per le stesse risorse.
* Un ambiente turbolento: il controllo sulle variabili ambientali è molto difficile a causa dell’incertezza e le imprese attuano strategie collaborative per resistere al cambiamento.

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