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La “pubblicizzazione dell’oggetto della tutela”


Molti reati personali erano inseriti in Titoli che riferivano a interessi pubblici (aborto tra i delitti contro l’integrità e sanità della stirpe, l’osceno tra i delitti contro la moralità pubblica e il buon costume, ecc…).
Ancora oggi, nonostante molti interventi del legislatore a rimediare a tale obsoleta situazione, alcune fattispecie sono permase nella loro configurazione pubblicistica (strage tra i delitti contro l’incolumità pubblica, attentato al Presidente della Repubblica tra i delitti contro la personalità interna dello Stato, ecc…).
Emerge quindi in evidenza la caratteristica, del codice del 1930, della “pubblicizzazione dell’oggetto della tutela”, che attribuisce allo Stato o alla collettività in maniera esclusiva la titolarità degli interessi tutelati; a differenza della moderna sensibilità giuridico-sociale, sottolineata anche dalla tavola dei valori definita dalla Costituzione, che attribuisce, invece, alla persona umana come tale la titolarità di quegli stessi beni giuridici e oggetti della tutela penale.

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