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Wolfflin e l'opera di Burchkardt


Wolfflin ammette nella sua autobiografia che modello della sua opera fu Architettura del Rinascimento in Italia di Burchkardt, tra i primissimi a rivalutare l'arte barocca.  Burchkardt aveva studiato arte barocca già dagli anni Quaranta dell'Ottocento e aveva esposto le sue idee in merito in tre momenti. Nella pagine del Manuale di Storia della Cultura di Franz Theodor Kugler. Qui Burchkardt sostiene che il Barocco ha una sua giustificazione come tardo fiore del Cinquecento italiano. Ha una sua necessità storica in rapporto alla cultura generale dell'epoca in cui sorge. Viene però considerato stile esteriore, privo di interiorità. In Cicerone. Qui riprende quanto detto prima ma dà anche una prima formulazione storica per tipi, generi e forme. È l'opera più influente per i lavori di Wolfflin perchè qui ci si scrolla di dosso il marchio di barocco e si inizia a considerare i fenomeni d'arte del Seicento come opere di un momento storico – stilistico che si svolge entro una certa data e che si può definire come un concetto. Infine in Ricordi su Rubens e in Sulla pittura olandese di genere, dove si giustifica completamente il Barocco come stile autonomo, anticipando Gurlitt e Wolfflin.

Tratto da STORIA E CRITICA D'ARTE di Gherardo Fabretti
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