Le opere di Heinrich Wolfflin (Winterthur 1864 – Zurigo 1945)
Le opere di Heinrich Wolfflin (Winterthur 1864 – Zurigo 1945)
La storia dell'arte senza nomi
Wolfflin nasce nel 1864 a Winterthur da Eduard Wolfflin, professore di filologia prima nella propria città e poi a Monaco, e fondatore del famoso Tesaurus linguae latinae. Fu allievo di Burchkardt a cui successe nella cattedra di Basilea. Con Burchkardt ebbe un continuo rapporto epistolare. Tra il 1901 e il 1912 insegna a Berlino sostituendosi a Grimm. Insegnerà poi a Monaco dal 1914 e poi a Zurigo.
Rinascimento e Barocco.
Wolfflin pubblica Rinascimento e Barocco a soli 24 anni, nel 1888, come tesi valevole per l'abilitazione alla libera docenza. Oggetto del lavoro era il problema del passaggio dello stile dal Rinascimento al Barocco (in realtà al tardo Cinquecento), quest'ultimo, periodo della storia artistica considerato non classico. L'opera è organizzata in tre parti:
Essenza dell'evoluzione stilistica. Esame dei caratteri stilistici del barocco in contrapposizione a quelli rinascimentali.
Ragioni della trasformazione dello stile. Individuazione delle cause che hanno determinato lo stile barocco.
Evoluzione dei tipi. Descrizione delle tipologie architettoniche più diffuse nel XVI e XVII secolo.
Al primo punto Wolfflin elenca i caratteri stilistici che contraddistinguono l'epoca barocca:
- pittoresco = valore pittorico delle opere
- monumentale = senso del grandioso e dell'abnorme.
- massiccio = opprimente, grave.
- senso del movimento = dissoluzione dinamica delle forme.
Sono caratteri che contrastano con quelli specifici dello stile rinascimentale, che sono basati sulla regolarità delle forme, sulla loro articolaziona armonica, sul senso delle proporzioni, sull'assenza di contrasti chiaroscurali.
Wolfflin passa poi al secondo punto, cioè all'individuazione delle cause che hanno dato origine alla trasformazione dello stile. Sono cause che non vanno attribuite né ad un mutamento di gusto e cultura di un determinato periodo storico, né ad una invenzione individuale del singolo artista. Va invece riconodotta ad una reazione psicofisica individuale di fronte alla realtà. Ogni produzione formale è esito di questa reazione psicofisica. L'artista inserisce nell'opera la sua esperienza personale e il suo senso della forma. Sono affermazioni che Wolfflin aveva portato avanti già da prima, nella sua tesi di laurea intitolata Introduzione a una psicologia dell'architettura, nel 1866. Qui studiava il rapporto tra architettura e reazioni psicofisiche individuali, fondendo le teorie sull'Einfuhlung con le tesi di psicofisiologi della seconda metà dell'800. Essi dicevano che nel processo conoscitivo l'aspetto fisiologico è fondamentale perchè la nostra psiche reagisce conformemente agli stimoli che provengono dalle forme esterne, artistiche e architettoniche comprese e in particolare. Se le forme sono simmetriche la reazione psicofisica è di armonia, di piacere con la organicità che è insita nell'opera, ritenuta classica; se le forme sono asimmetriche, alterate, la psiche reagisce con affaticamento, disagio e una eccitazione del tutto contraria a quella descritta per le forme simmetriche. Nel terzo punto affronta le varie tipologie impiegate dagli artisti dell'età barocca nelle opere architettoniche (sia ecclesiastiche sia civili) e la loro evoluzione.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Gherardo Fabretti
[Visita la sua tesi: "Le geometrie irrequiete di Fleur Jaeggy"]
[Visita la sua tesi: "Profezie inascoltate: il "Golia" di Giuseppe Antonio Borgese"]
- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Storia della critica d'arte
- Docente: Valter Pinto
- Titolo del libro: La critica d'arte del Novecento
- Autore del libro: Gianni Carlo Sciolla
- Editore: Utet
- Anno pubblicazione: 2006
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