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"Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto". Grottesco politico


Il grottesco in Petri perde ogni carattere generativo e vitale, confina con l’incubo e l’allucinazione. Il soggetto non è più qualsiasi, ma diventa necessariamente esposto al potere o nel potere che lo conduce alla morte e ad una determinazione sociale talmente ingessata da soffocare. INDAGINE SU UN CITTADINO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO il grottesco è dato da un realismo che si disfa in forme allucinatorie, forme del potere nella sua onnipotente impotenza. La normalità viene contrapposta al potere come maschera che deve essere indossata e poi sostenuta con tutta l’ebrezza ed il peso che comporta. Nel film il protagonista cerca di essere smascherato per essere liberato, dopo aver ucciso l’amante dissemina gli indirizzi che provano la sua colpevolezza. Assistiamo al progressivo sgretolamento e all’implosione di un personaggio dietro la sua maschera. La maschera dell’uomo di potere non contempla abbassamenti come quelli che lui subisce dalla sua amante che l’ha smascherato. Minaccia e desiderio del potere: la maschera viene creata imposta e poi costantemente imbrattata. Il potere è oltre la legge e ricerca nell’affermazione della stessa la propria redenzione. L’elemento che destabilizza completamente il commissario è l’oscillazione fra ossequi e derisione. Il grottesco si impone nel gioco della maschera. Il film si chiude con una citazione di Franz Kafka: «Qualunque impressione faccia su di noi, egli è un servo della legge, quindi appartiene alla legge e sfugge al giudizio umano.» In Petri le istituzioni e le figure si gonfiano dall’interno, trasformandosi in maschere grottesche rivelando l’assurdità della loro essenza.

Tratto da CORPO E MASCHERA NEL CINEMA ITALIANO di Asia Marta Muci
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