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Grottesco della coppia nel cinema di Marco Ferreri


Le parabole iperboliche dell’esclusione del soggetto diventano ancora più eclatanti quando il soggetto non è il singolo ma la coppia. APE REGINA: rappresentazione esagerata dell’istituzione del matrimonio e dei doveri coniugali; paternità intesa come un peso e non come una gioia che porta alla morte del padre per vedere assurgere la figura della madre Regina. Il grottesco diviene sociale e si riscontra nel fagocitamento e la consunzione di uno dei due membri. Il matrimonio da simbolo del passaggio da un società all’altra, diventa l’istituzione dove si concentra il mostruoso sociale. LA DONNA SCIMMIA: Antonio pensa al matrimonio come un affare, costringe la moglie a vivere come un fenomeno da baraccone; Il matrimonio in questo caso è tutela dello sfruttamento, umiliazione della donna attraverso la trasformazione del contratto matrimoniale in società d’interessi. Il riconoscimento di una normalità affettiva avverrà solo durante la gravidanza che porterà poi alla morte della donna e del figlio, i quali corpi Antonio esporrà previo il pagamento di un biglietto. Maria rappresenta il grottesco del corpo mentre Antonio è la maschera; il mostruoso della società è incarnato dalla società di cui lui riveste la quintessenza. In Ferreri il grottesco è un simbolo del riso che si gela in ghigno e diventa orrido. LA GRANDE ABBUFFATA: esemplare nell’attuare un ribaltamento dei motivi del grottesco puro in quello nero. Si esagerano talmente tanto i caratteri carnevaleschi da convertirli in apocalittici dalla pulsione vitale che erano. La dominanza di sesso e cibo non si contrappone alla rigidità dei codici e della coscienza, ma è un fare troppo a sé stante: l’esagerazione è tale da tramutare l’energia vitale in forza distruttrice. Il banchetto si converte dunque nella disfatta del corpo e della vita; il cibo si converte in immagine di morte fin da quando Michel Piccoli recita il monologo di Amleto brandendo la testa di un vitello morto, già interrotto dalla pernacchia di Tognazzi. Il circuito prosegue in un abbassamento costante, nell’accentuazione delle funzioni fisiologiche. E’ l’esempio più straordinario di un grottesco orrido, costruito sulla presenza congelata dei segni del puro grottesco. La morte, definitiva, raggiunta attraverso l’esautoramento delle funzioni vitali del corpo. I corpi vengono disfatti dall’interno. Il corpo e la sua immagine è uno dei motivi chiave del mondo grottesco ferreriano. CIAO MASCHIO: Lafayette è il proprietario di un museo di statue di cera che in seguito all’invasione dei topi nella città di new york brucerà, e in cui egli stesso morirà bruciato. Il mondo come popolato da resti mummificati. Il film si chiude con una donna con un bambino sulla spiaggia simboleggianti la continuità della vita e unica alternativa alla distruzione della civiltà. Nel grottesco di Ferreri l’affermazione della vita avviene per la conversione carnevalesca della morte nella vita, per una sorta di forza d’inerzia. COME SONO BUONI I BIANCHI: è una satira diretta contro le operazioni filantropiche in Africa, sommersa da uno stretto ed orrido primitivismo che giunge fino al cannibalismo. In questo film troviamo la figura importante dell’oggetto feticcio (portachiave i love u ) che corrisponde al desiderio costante di affetto da parte dell’uomo; l’oggetto feticcio non è più parziale ma è una contaminazione tra animato e inanimato. LA CARNE: abbassamento della struttura mitica dell’eucarestia, lo smembramento del corpo di cristo per l’unità superiore che è la comunità dei fedeli. Francesca è qui Dio e Paolo è un uomo che lei tiene assoggettato con pratiche tantriche, innamorato di lei dice che deve mangiare Dio per possederlo davvero, renderlo parte di sé e smembrarne il corpo, finirà così per uccidere Francesca.

Tratto da CORPO E MASCHERA NEL CINEMA ITALIANO di Asia Marta Muci
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