"Quarto potere". Bernstein e l'Inquirer
La continuità oltre che narrativa è visiva. Lo possiamo vedere nel passaggio di testimonianza da Thatcher a Bernstein, caro amico di Kane. Si passa dal ritratto in bella mostra di Thatcher nella sua biblioteca personale all’immagine di un ritratto di Kane nell’appartamento di Bernstein. Purtroppo tale raccordo visivo si perde nella versione italiana, dove è presente un taglio di montaggio che vanifica l’espediente di messa in scena operato da Welles.
Negli interni sono visibili i soffitti, favorendo quindi un’inquadratura dal basso che esalta le figure. Si crea però di una contraddizione tra la grandezza della figura inquadrata dal basso e l’oppressione causata dai soffitti o comunque dallo spazio che non è infinito, ma appunto determinato dai confini dei soffitti.
Bernstein racconta a Thompson altri passi della vita di Kane. Vediamo il magnate che tenta di intervenire nell’ambiente vecchio e decadente della sede dell’Inquirer, giornale da lui acquistato, proponendo o meglio imponendo un rinnovamento di stile. Anche in questo caso è evidente un gioco di ombre, che a volte mette all’oscuro il volto di Kane, finalizzato ad evidenziare la doppiezza del personaggio e soprattutto la sua natura psicologica assai sfaccettata e affascinante.
Spesso la macchina da presa cerca di riprendere la realtà a 360 gradi, o comunque compressa nella maggior quantità possibile all’interno di una sola inquadratura. Tanto più che addirittura abbiamo un salto temporale che si verifica in un’unica inquadratura: l’esempio è quello della fotografia con la redazione del Chronicle che da fotografia diventa realtà. In tal modo Welles mostra come il desiderio di Kane di acquistare il Chronicle si sia realizzato in poco tempo: questo passaggio di tempo è avvenuto benché l’inquadratura sia rimasta la stessa, solo che la fotografia ha preso vita.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Marco Vincenzo Valerio
[Visita la sua tesi: "La fortuna critica italiana de I soliti ignoti (1958) di Mario Monicelli"]
- Università: Università degli Studi di Milano
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Teoria e analisi del linguaggio cinematografico
- Docente: Elena Dagrada
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