"Quarto potere". Incontro con Susan Alexander
Leland passa poi a raccontare il primo incontro tra Kane e Susan Alexander, quella che sarà la sua seconda moglie. Susan esce da una farmacia, affetta dal mal di denti, mentre una carrozza copre di fango Kane (metafora dello scandalo successivo). Susan invita Kane a ripulirsi a casa sua. Si tratta di una gag tipica del film muto: contrapposizione del povero ad un ricco finalmente in difficoltà per un istante diventando “comune mortale”. Quando arrivano nella camera di lei, lui chiude la porta ma Susan la riapre perché la proprietaria dell’edificio non lo consente in caso si ospiti uomini. La porta che si chiude e si riapre di fronte alla macchina da presa sottolinea la condizione voyeuristica dello spettatore. Nella stanza della ragazza vediamo la palla di vetro che rivediamo poco prima della morte di Kane. Kane cerca di sedurre Susan grazie a giochi di prestigio (fa ombra di gallina con le mani). Susan è una commessa in un negozio di musica, vende spartiti, ma sua madre avrebbe voluto diventasse una cantante. Kane chiede di sentirla cantare, le serie di dissolvenze ci mostrano altri incontri in cui lui l’ascolta al piano.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Marco Vincenzo Valerio
[Visita la sua tesi: "La fortuna critica italiana de I soliti ignoti (1958) di Mario Monicelli"]
- Università: Università degli Studi di Milano
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Teoria e analisi del linguaggio cinematografico
- Docente: Elena Dagrada
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