Il concetto di ammissione come provvedimento amministrativo

Il concetto di ammissione come provvedimento amministrativo

L'ammissione come provvedimento fu subito collegato con la costituzione di diritti pubblici e con la fruizione di pubblici servizi. Al concetto di ammissione fu ricompresa anche l'iscrizione di un soggetto fisico in albi professionali, in liste elettorali, , in istituzioni scolastiche..
Le ammissioni, generalmente a carattere personale, cioè ancorate alla persona fisica, potevano avere per oggetto anche cose (es. titoli azionari e quotazioni di borsa..) o persone giuridiche. Il termine ammissione quindi, rimane privo di un preciso carattere definitorio.
La natura provvedimentale dell'ammissione emerge qualora si consideri l'esercizio discrezionale nella ponderazione valutativa dei requisiti richiesti al fine dell'inserimento in un determinato ordinamento settoriale. Le ammissioni si riducono pertanto a quei provvedimenti che, nel valutare discrezionalmente i requisiti richiesti, ammettono il soggetto richiedente in una organizzazione pubblica, al fine di consentire la fruizione di un servizio o di una specifica prestazione, sottoponendo il soggetto ad un potere di supremazia dell'amm.ne.
Nella dispensa, non c'è la rimozione di un divieto, ma l'eliminazione di un dovere o quanto meno di un comportamento oneroso fissato e preteso dalla norma: quindi la dispensa è espressione del potere derogatorio conferito all'amm.ne: l'esercizio del potere è discrezionale, in quanto si sviluppa dietro una valutazione ponderata delle circostanze, che sono normativamente previste per consentire di esonerare il destinatario del provvedimento dall'adempimento di un obbligo da lui dovuto.
In mancanza di simile ponderazione, l'esonero in deroga integra una esenzione, cioè un semplice atto di accertamento costitutivo, quindi un atto non provvedimentale.