Caratteristiche del provvedimento amministrativo

Caratteristiche del provvedimento amministrativo

Il provvedimento è atto decisorio che riassume l'azione amministrativa del provvedere.
L'esercizio discrezionale di un potere amministrativo si conclude con l'emanazione di un provvedimento, cioè di un atto che è un comando giuridico: atto coercitivo che, avendo accertato tramite la valutazione ponderata la fattispecie prevista dalla norma generale, rispetto a questa assume una posizione speciale. La norma speciale introduce nella realtà giuridica una disciplina che, quale regola coercitiva, non esisteva.
Il comando giuridico è nuovo, nel senso che la decisione adottata non può essere ripetitiva di altro comando già espresso da altra norma dello stesso rodine e grado.  

PROVVEDIMENTO E RAPPORTO AMMINISTRATIVO

Il provvedimento è atto che, in quanto comando giuridico, non può non avere dei destinatari: una norma speciale astratta non avrebbe senso.
L'individuazione del destinatario o dei possibili destinatari, comporta che il provvedimento costituisca tra questi e l'amministrazione uno specifico rapporto, di solito giustamente qualificato amministrativo proprio per sottolineare il suo carattere autoritativo.
In caso di atti provvedimentali negativi, la decisione di non accogliere la domanda pretensiva del privato è provvedimento negativo, che disciplinerà autoritativamente il conseguente rapporto tra questi e l'amministrazione.
Nell'ipotesi di provvedimento neutro il carattere della neutralità sta nella disciplina nel rapporto tra amministrazione e soggetti terzi che è demandata da quell'atto non amministrativo che viene deliberato con il provvedimento, con il quale e senza il quale non sarebbe giuridicamente possibile per l'amministrazione instaurare i rapporti con i terzi (es. convenzione).
Il provvedimento in quanto comando  espresso da una norma generale, individua i destinatari dello stesso collocandoli in uno specifico rapporto con l'amministrazione agente.

PROVVEDIMENTO E PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO

Le nuove norme in materia di procedimento amministrativo arrivano nel 1990. la recente normativa non si limita a tradurre in una nuova disciplina le istanze di partecipazione e di tutela del privato, destinatario di un potere amministrativo: infatti il giusto procedimento ha una funzione garantistica, giustificata dalla limitazione alla sfera giuridica che il privato dovrà sopportare a seguito dell'emanazione di un provvedimento amministrativo.
Il procedimento diventa il contenitore in cui si sviluppa la congrua ponderazione degli interessi: il modello procedimentale, essendo funzionale per le esigenze di un giusto procedimento, diventa a sua volta garanzia che l'esercizio discrezionale del potere si realizzi puntualmente in un provvedimento rispondente al principio di imparzialità (canone di comportamento primario delle p.a.).
Il procedimento è funzionale rispetto al provvedimento e non viceversa: il provvedimento è l'atto terminale con il quale si conclude necessariamente la fattispecie procedimentale (la tesi non appare convincente).
Il concorso di più provvedimenti al processo di formazione attraverso il quale si realizza il procedimento amministrativo, è fenomeno che comunque non impedisce al procedimento di chiudersi con un atto di natura provvedimentale.
C'è da sottolineare che la qualificazione dell'atto come provvedimento non potrebbe mai discendere dalla sua correlazione finale con un procedimento amministrativo, attualmente semplice contenitore unitario nel cui ambito possono intervenire più provvedimenti tra loro correlati in vista dell'emanazione di un provvedimento finale.
Non sarà dunque il procedimento (contenitore) a conferire la natura provvedimentale all'atto, ma questa dovrà derivarsi secondo una differente angolazione che privilegia il contenuto rispetto al contenitore (liquidi diversi indipendentemente dalla circostanza di essere stati versati nello stesso bicchiere!).