Sent.364/88 Corte cost.: ammissibilità della responsabilità oggettiva
_ La dottrina tradizionale => muovendo dal presupposto che l’art. 27.1 Cost. si limita ad escludere l’ammissibilità della responsabilità per fatto altrui, riteneva che la responsabilità oggettiva non fosse in contrasto con il dettato costituzionale, trattandosi di una responsabilità per fatto proprio, sia pure imputata sulla base del solo nesso causale.
_ La dottrina attualmente prevalente => ritenendo che l’art. 27.1 Cost. sancisce il principio della responsabilità per fatto proprio colpevole, afferma che tutti i casi di responsabilità oggettiva presenti nell’ordinamento sono costituzionalmente illegittimi.
Il problema dell’ammissibilità e dei limiti della responsabilità oggettiva va completamente rivisto dopo la sent.364/88 Corte cost. => infatti in questa sent. è stata definitivamente accolta la tesi secondo cui l’art. 27.1 Cost. pone il principio di colpevolezza a fondamento di qualsiasi responsabilità penale: “il fatto imputato perché sia legittimamente punibile, deve necessariamente includere almeno la colpa dell’agente in relazione agli elementi + significativi della fattispecie tipica”.
Ciò comporta che, nel nostro ordinamento, devono ritenersi:
inammissibili => tutte le ipotesi di responsabilità oggettiva pura;
legittime => quelle ipotesi in cui 1 o + elementi non essenziali del fatto non siano coperti da dolo o colpa dell’agente.
Attualmente l’unica figura di responsabilità oggettiva costituzionalmente legittima è quella delle condizioni obiettive di non punibilità, mentre tutti gli altri casi, che la dottrina riconduceva alla responsabilità oggettiva, vanno interpretati e risolti in chiave soggettivistica, cioè di esigere almeno la colpa.
Le ipotesi di responsabilità oggettiva tuttora vigenti vengono per lo + costituzionalmente salvate,e unificate nella comune caratteristica di essere imputate al soggetto secondo la schema dell’ “in re illecita versari”. Si individua cioè una possibilità di dominio personale dell’azione e dell’evento attraverso la valorizzazione dei requisiti soggettivi della prevedibilità ed evitabilità.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Beatrice Cruccolini
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- Università: Università degli Studi di Perugia
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Diritto Penale
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