Democrazia continua di oggi, cittadini attivi e informazione
In un tempo in cui le tecnologie dell’informazione e della comunicazione ridisegnano la politica, qual è il destino della democrazia?
Lo schema analitico più consueto è quello che contrappone la democrazia rappresentativa, come forma assunta dalla democrazia dei moderni, e la democrazia diretta, come opportunità offerta dalle nuove tecnologie. Dal punto di vista dei cittadini, queste due forme di democrazia hanno un tratto comune: la partecipazione intermittente dei cittadini; sia che questi debbano prendere decisioni o scegliere i propri rappresentanti, la loro presenza è periodica, scandita temporalmente e incardinata in pochi luoghi ufficiali. Quella che si delinea oggi è invece una democrazia continua, in cui i cittadini possono farsi sentire in qualsiasi tempo e luogo, protagonisti del gioco politico. I segni di questa democrazia continua sono davanti a noi: possibilità di incontro in rete, continuo accesso alle informazioni, sondaggi per l’ascolto continuo dei cittadini, maggiori occasioni di dialogo tra elettori ed eletti, referendum elettronici che permettono consultazioni continue, campagna elettorale permanente.
Il problema diviene allora riuscire a dirigere la tecnologia verso una democrazia in cui i cittadini siano davvero attivi, in grado di partecipare effettivamente ai processi di decisione; e la risposta dipende dal modo in cui viene costruito il contesto istituzionale. La via plebiscitaria si presenta più facile da percorrere, semplificando il contesto esistente, in cui si arriva ad una mera conferma di decisioni già prese; più complesso si presenta l’uso della tecnologia per innovare il funzionamento della politica, non risolvendosi in un semplice populismo: serve una allora cultura politica rinnovata.
Facendo un paragone tra le democrazie di Atene e Sparta (quest’ultima definita per acclamazione), si comprende come la democrazia non possa essere ridotta solo al momento del voto finale, che chiude un procedimento di decisione o un periodo elettorale; è la conoscenza che si presenta come una condizione necessaria per l’avvio dello stesso processo democratico. I momenti deliberativi devono essere preceduti da una fase di informazione.
Continua a leggere:
- Successivo: Impresa e democrazia. Politico come prodotto
Dettagli appunto:
- Autore: Mario Turco
- Università: Università degli Studi di Salerno
- Facoltà: Scienze della Comunicazione
- Esame: Comunicazione politica
- Titolo del libro: Tecnopolitica. La democrazia e le nuove tecnologie della comunicazione
- Autore del libro: Rodotà
- Editore: Laterza
- Anno pubblicazione: 2004
Altri appunti correlati:
- Teoria e tecniche della comunicazione pubblica
- Sociologia politica e nuovi media
- La società aperta e i suoi amici
- Teoria e tecniche della comunicazione pubblica
- Political Philosophy (Modulo 1 e Modulo 2)
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- Modelli a confronto: la democrazia ateniese e la cyberdemocrazia
- Governo dell'epidemia e linea della razza
- Cittadinanza e l'educazione del cittadino
- Istituzioni e partecipazione: la crisi della fiducia nel rapporto tra cittadini e istituzioni. Uno studio qualitativo tra gli studenti dell'Università degli Studi di Bergamo.
- Ethos e Discorso Politico: il caso di Silvio Berlusconi e di Nicolas Sarkozy
Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.