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"L'età del malessere" di Dacia Maraini. Aridità, traumi e aborto



L’ età del malessere invece (63) ebbe più consensi  e vinse il premio internazionale degli Editori Formentor. La protagonista è Enrica ed è un’ Anna un po’ cresciuta. Enrica , diciassettenne, di famiglia modesta,  ha una relazione con Cesare, studente universitario che però è fidanzato con una ragazza che rispetta e con cui si sposerà. Enrica vive con indifferenza, si concede senza troppi traumi.
Anche qui il mondo adulto è fatto o di assenze o di prepotenze. Il padre quando non è impegnato nel lavoro di assicuratore, costruisce improbabili gabbie per uccelli. La madre si arrabatta in un piccolo impiego, torna a casa distrutta, fa qualche breve domanda “pratica” tesa a sapere se Enrica sa come comportarsi con Cesare, sa indurlo al matrimonio. Cesare è ricco e Enrica deve sistemarsi. L’ insegnante di computisteria si passa la lima sulle unghie. Un giovane avvocato la seduce e poi la paga.
 Vive esperienze traumatiche, la morte della madre, le difficoltà economiche, l’ assistenza a un padre svampito, l’ esperienza dell’ aborto ricorrente nelle opere della Maraini, un lavoro presso un’ anziana ricca signora incline alla depressione. Alla fine Enrica ha uno scatto di orgoglio, lascia Cesare. Le ultime parole sono: domani mi sarei alzata presto per andare a trovarmi un lavoro.
Stile veloce, contratto,freddo; solo nudi fatti accompagnati da sensazioni- odori, sapori-. Mai stati d’animo, sentimenti o pensieri. Enrica si lascia vivere. Questo modo di scrivere è provocatorio, è l’ aridità resa con uno stile arido; ma l’ aridità è insistita, voluta, non spontanea. Si sente l’ influenza di Moravia

Tratto da LE OPERE DI DACIA MARAINI di Loredana Rossi
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  • Autore: Loredana Rossi

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