Esempi di casi di contratto gratuito
Esempio:
Tizio si vede recapitare una lettera di una primaria società di vendita
per corrispondenza, nella quale lo si avvertiva di esser stato
sorteggiato (Tizio non era cliente della società in questione) e di aver
vinto un'opera di un famoso scultore contemporaneo del valore di 30
milioni di lire, che gli sarebbe stata recapitata a casa entro un mese.
Dopo qualche giorno Tizio riceve un pacco, lo apre, e si trova un'opera
che risulta essere una riproduzione di un'opera d'arte di un famoso
scultore, del valore di circa 200mila lire.
Tizio intenta causa nei confronti della società di vendita, sostenendo
che questa aveva fatto una promessa che non ha mantenuto, e chiedendo
quindi i danni, ovvero la differenza tra il valore di quanto era stato
promesso ed il valore di quanto era stato effettivamente consegnato.
La società venditrice si difende sostenendo che la promessa era gratuita
e senza causa, per impegnarsi avrebbe dovuto utilizzare le forme
previste per la donazione. Di conseguenza non è nato un rapporto
contrattuale, pertanto non era responsabile di alcun danno.
Il tribunale di Roma, con una sentenza molto nota, rispose dicendo che
in effetti la promessa era gratuita, ma era anche vero che rispondeva ad
un interesse palese di tipo promozionale del venditore. Con questa
promessa il venditore attua una strategia di tipo promozionale,
finalizzata a recuperare clienti. Questo interesse rende quella promessa
qualcosa di diverso dalla donazione, caratterizzata dallo spirito di
liberalità, quindi quella promessa è valida anche se non ha la forma
dell'atto pubblico, pertanto vincola, pertanto la società venditrice
deve pagare la differenza di valore tra quanto promesso e quanto
effettivamente consegnato.
Esempio
Il codice civile prende in considerazione il contratto di trasporto, che
può essere effettuato nel quadro di un meccanismo di compenso (il
trasportato o colui che fa trasportare paga una ricompensa al vettore: è
il caso più frequente), oppure può essere gratuito, cioè senza
corrispettivo.
La giurisprudenza distingue il trasporto gratuito dal trasporto
amichevole. Il trasporto gratuito ha luogo quando il vettore ha un
interesse, nonostante non riceva alcuna ricompensa, ad eseguire la
prestazione di trasporto. E' il caso ad esempio del datore di lavoro che
organizza il trasporto da casa al luogo di lavoro dei propri lavoratori
subordinati. In questo caso abbiamo un vero e proprio contratto di
trasporto, per cui se succede qualcosa durante il trasporto ed il
trasportato si fa male, il vettore risponde come risponderebbe
nell'ipotesi di trasporto con compenso.
Le cose vanno diversamente nel caso di trasporto amichevole, dove non
c'è un interesse di tipo economico del trasportatore a trasportare. Il
tipico caso di trasporto amichevole è il trasporto dell'autostoppista.
Nell'ipotesi di trasporto amichevole non abbiamo un contratto di
trasporto, per cui se succedesse qualcosa durante il trasporto, il
trasportatore risponde nei termini di responsabilità extracontrattuale.
Esempio
Altro caso ancora, famosissimo, affrontato recentemente dalla corte di
cassazione francese. Il comodato è quel contratto con il quale un
soggetto presta ad un altro soggetto una propria cosa perché costui la
utilizzi. Il comodato è gratuito, poiché se colui che dà la cosa in
prestito ricevesse una ricompensa si avrebbe locazione (o affitto, se la
cosa è un bene produttivo). In generale, laddove un soggetto fa
qualcosa senza ricompensa, la sua posizione viene alleggerita dal punto
di vista della responsabilità. Pertanto, nel comodato il legislatore
prevede che se il bene dato in comodato presenta dei difetti che
cagionano a colui che lo utilizza dei danni, il comodante risponde solo
se di quei difetti sapeva e nulla ha detto al comodatario.
Altra regola vale invece per quanto riguarda la locazione, oppure la
vendita, dove il venditore o il locatore risponde di tutti i difetti di
cui sapeva o avrebbe dovuto sapere con l'ordinaria diligenza.
La stessa regola la ritroviamo in Francia, in virtù del Code Napoléon.
Nel caso, accade che Tizio si reca presso un supermercato e si munisce
di un carrello per la spesa. Prima ancora di aver effettuato un acquisto
(quindi non si sa se lui avrebbe o meno acquistato), per un difetto di
manutenzione il carrello si blocca, tizio inciampa e si rompe una gamba.
Tizio fa causa al supermercato chiedendo il risarcimento dei danni, il
supermercato tenta di difendersi dicendo che il carrello era
gratuitamente a disposizione, si trattava quindi di un contratto di
comodato. Il supermercato non sapeva del difetto, che oltretutto era
dovuto al fatto che qualcuno prima aveva utilizzato male il carrello
sovraccaricandolo, quindi non deve nulla.
La corte di cassazione parigina risponde che, atteso che il supermercato
ha un forte interesse economico poiché mettendo a disposizione il
carrello rende più appetibile il proprio esercizio commerciale ai
potenziali clienti; atteso che per via dell'interesse economico trovano
applicazione non le regole previste per il comodato ma le regole in tema
di vizi previste per la vendita, atteso che il venditore risponde non
solo per i vizi conosciuti ma anche per i vizi conoscibili, il
supermercato deve pagare.
Quindi, la presenza di un forte interesse economico rende la promessa
gratuita una promessa valida alla stregua di un accordo di scambio, sia
dal punto di vista delle regole della validità che delle regole che
disciplinano il rapporto.
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Dettagli appunto:
-
Autore:
Elisa Giovannini
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[Visita la sua tesi: "Stato e libero mercato: gli effetti dei dazi e delle concessioni fiscali sul commercio internazionale dei beni agricoli"]
- Università: Università degli Studi di Torino
- Facoltà: Economia
- Docente: Alberto Gianola
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