Capitalizzazione dei costi di sviluppo
Ai fini della capitalizzazione dei costi di sviluppo, l’impresa deve dimostrare:
- la fattibilità tecnica di completare l’attività immateriale in modo che possa essere destinata all’uso o alla vendita
- l’intenzione di completare l’attività e di destinarla all’uso o alla vendita : se effettuo solo ricerca senza destinarla all’uso o alla vendita, questa non ha valenza patrimoniale, non è capitalizzabile.
- la capacità di utilizzare o vendere l’attività immateriale: se il progetto esiste ma non ho la capacità per portarlo in produzione, non posso iscrivere in bilancio.
- il modo in cui l’attività genererà futuri benefici economici (esistenza di un mercato o utilità interna) à qui è possibile, rispetto alla ricerca
- la disponibilità di sufficienti risorse tecniche, finanziarie e diverse per completare la fase di sviluppo e utilizzare o vendere l’attività
- la capacità di stimare attendibilmente i costi direttamente attribuibili all’attività durante lo sviluppo
COSTI CAPITALIZZABILI
Deve trattarsi di costi:
- sostenuti dalla data in cui i criteri per la capitalizzazione sono stati soddisfatti per la prima volta: non si possono capitalizzare spese precedentemente sostenute
- direttamente attribuibili, o ripartibili in base ad un criterio ragionevole e coerente, per creare, produrre e preparare l’attività per l’uso a cui è destinata, includendo:
* i materiali ed i servizi utilizzati
* il costo del personale direttamente coinvolto nella produzione dell’attività
* altri costi diretti, come gli onorari per la tutela di un diritto legale
* gli ammortamenti di brevetti o licenze
* oneri finanziari, se capitalizzati secondo lo IAS 23
COSTI NON CAPITALIZZABILI
Non sono componenti del costo di un’intangibile generata internamente le spese di vendita, amministrative, generali, di addestramento del personale, le inefficienze e le perdite operative iniziali, prima che l’attività raggiunga il rendimento programmato.
Marchi, testate giornalistiche, diritti di editoria, anagrafiche clienti e simili, se generati internamente, non sono capitalizzabili.
IAS 38 richiede inoltre espressamente che i seguenti elementi di costo siano spesati:
- i costi di impianto (start-up) : affinare certi dettagli della produzione, promuoverla sul mercato. Le perdite operative iniziale di una nuova produzione di start up non sono capitalizzabili. I costi di sviluppo non devono essere capitalizzati dal momento in cui l’attività intangibile è in grado di produrre.
- le spese per la formazione professionale
- le spese pubblicitarie e promozionali
- i costi di ricollocazione o riorganizzazione di un’impresa
Ogni elemento che non soddisfi i criteri di capitalizzazione innanzi indicati, deve essere imputato a conto economico (o avviamento in caso di business combination).
valutazione successiva
Ho due criteri:
CRITERIO DEL COSTO: costo storico al netto degli ammortamenti accumulati e di ogni perdita di valore
CRITERIO DELLA RIVALUTAZIONE
- Costo rivalutato al netto dei successivi ammortamenti accumulati e di successive perdite di valore
- La rivalutazione deve essere:
* basata su un mercato attivo
* aggiornata periodicamente, con una frequenza sufficiente per evitare che si producano differenze significative tra il valore contabile dell’attività e il suo valore equo
Il criterio scelto deve essere applicato a tutte le attività immateriali della stessa classe (natura e utilizzo similari).
Continua a leggere:
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Dettagli appunto:
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Autore:
Valentina Minerva
[Visita la sua tesi: "Le strategie di contrasto al fenomeno del riciclaggio: tutela penale e tutela amministrativa"]
- Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
- Facoltà: Economia
- Esame: International Accounting - corso progredito
- Docente: Gozzetti Mario, Romeo Alberto
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