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Le lesioni da freddo: congelamento


le lesioni da freddo (congelamento, perfrigerazione, assideramento), l’esposizione alle basse temperature, di origine sia naturale che artificiale, viene contrastato dall’organismo mediante la produzione di calore endogeno e della limitazione della dispersione calorica; quando tale equilibrio non è più sostenibile si verificano effetti locali di congelamento o generali di assideramento.
Il congelamento si verifica quando l’esposizione a basse temperature riguarda regioni circoscritte del corpo.
Tanto più è intenso e repentino l’abbassamento della temperatura tanto maggiore e rapida è la comparsa del congelamento.
L’effetto locale del freddo determina inizialmente uno spasmo articolare con vasocostrizione a cui segue una vasodilatazione paralitica che determina un edema interstiziale.
Successivamente, per rallentamento ematico e aumento della viscosità ematica, si formano trombi endocapillari, si verifica necrosi e cancrena.
In base alla gravità si possono distinguere tre gradi di congelamento:
i. I grado: è caratterizzato da eritema di colore rosso-violaceo con lieve edema locale;
ii. II grado: fa rilevare intenso edema cianotico e flittene dermo-epidermiche a contenuto sieroso;
iii. III grado: si osserva necrosi superficiale o profondo dei tessuti, interessamento del derma con formazione di escare alla cui caduta si formano piaghe e cicatrici; l’eventuale necrosi dei muscoli e delle ossa evolve in cancrena.

Tratto da MEDICINA LEGALE di Stefano Civitelli
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