La nozione di rapporti speciali di lavoro
La specialità come strumento di differenziazione della disciplina del rapporto per una specifica tutela del prestatore di lavoro
La previsione, accanto al modello normativo o tipo contrattuale fondamentale del rapporto di lavoro subordinato, dei rapporto speciali di lavoro, trae la sua giustificazione, oltre che da ragioni storiche, dall’esigenza di differenziare la disciplina del rapporto in relazione:
- alle caratteristiche specifiche dell’attività lavorativa;
- alle concrete articolazioni della situazione di sottoprotezione sociale tipica del lavoratore subordinato.
In linea generale, questa esigenza di specificazione e adattamento del modello di tutela o protezione sociale del lavoratore subordinato viene avvertita e soddisfatta attraverso la contrattazione collettiva: proprio al contratto collettivo, infatti, compete la funzione di fissare il regolamento normativo-tipo del rapporto nonché delle condizioni di impiego del lavoro.
Tuttavia, anche la disciplina legislativa speciale è spesso intervenuta laddove vi fosse insufficienza o inadeguatezza della contrattazione collettiva.
Peraltro, la correlazione tra la funzione di protezione sociale del lavoratore e la specialità del rapporto non è esclusiva: è questo il caso dei rapporti di lavoro con finalità formativa nei quali la specialità è collegata prevalentemente all’obiettivo di favorire la formazione professionale del lavoratore.
Più di recente numerose discipline speciali sono intervenute con l’obiettivo di promuovere nuova occupazione attraverso rapporto c.d. flessibili (o anche c.d. atipici), spesso caratterizzati da un’attenuazione delle tutele.
In conclusione, la specialità si atteggia come uno strumento di tecnica legislativa funzionale ad una articolazione della tutela del lavoratore.
A fianco di questa ratio, ve ne può essere una ulteriore: la necessità di contemperare l’esigenza di tutela del lavoratore subordinato con altri interessi pubblici o collettivi ritenuti dal legislatore particolarmente rilevanti (di solito collegati alla posizione del datore di lavoro) oppure alle esigenze di flessibilità.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Stefano Civitelli
[Visita la sua tesi: "Danni da mobbing e tutela della persona"]
- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Diritto del lavoro, a.a. 2007/2008
- Titolo del libro: "Diritto del Lavoro" di E. Ghera, "Solidarietà, mercato e concorrenza nel welfare italiano" di S. Sciarra
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