Parole derivate mediante affissi
Da una parola già esistente, base, possono derivare altre parole con l’aggiunta di affissi. Le basi italiani sono perlopiù nomi aggettivi e verbi. Gli affissi sono di soliti morfemi legati e si distinguono in prefissi, se preposti alla base, suffisi, se posposti ad essa e infissi o interfissi, quando sono inseriti nella base, In italiani, da alcuni viene considerato un infisso er in fuocherello.
Derivati mediante prefissi. I derivati con prefissi appartengono alla stessa categoria grammaticale della base. I più produttivi in italiano sono a-, di-, de-, in-. I verbi parasintentitici sono formati da basi nominali e aggettivali con l’aggiunta di un prefisso: addentare, incenerire, ecc.
Derivati mediante suffissi. I derivati mediante suffissi appartengono di solito a una categoria lessicale diversa da quella della base: i nomi denominali sono un caso particolare e si formano con suffissi come –aio, -iere, -ista e con suffissi propri delle nomenclature scientifiche (-ite, -ema, ecc.). I più comuni suffissi italiani producono: nomi d’azione come –zione, -mento; nomi d’agente, di mestiere come –tore/-trice, ante/ente; aggettivi deverbali, come –bile, -evole, ecc.
Un caso particolare di derivazione, detta con suffisso 0, è quella in cui il derivato non aggiunge nulla alla base, assumendone la morfologia flessiva. Tipi comuni sono il passaggio da aggettivo a verbo (scuro, scurire), da nome a verbo (sci, sciare), da verbo a nome (comandare, comando).
Alterati. Un tipo di suffissi che non cambia la categoria grammaticale della base sono i suffissi alterativi. L’italiano ne è la lingua neolatina più ricca. Essi possono indicare dimensioni più grandi o più piccole, o qualità negative, ma più spesso servono a segnalare l’informalità della situazione.
I suffissi diminutivi più comuni sono –ino,-etto, -ello, -uccio; il suffisso accrescitivo è –one. Suffissi peggiorativi sono -accio e –astro. L’uso di alterati è frequente anche come risorsa neologica in italiano. Fra i neologismi più recenti segnaliamo ruotino (piccola ruota di scorta) e telefonino.
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Dettagli appunto:
- Autore: Domenico Valenza
- Università: Università degli Studi di Catania
- Esame: Linguistica Applicata - a.a. 2008/09
- Titolo del libro: Le parole dell'italiano
- Autore del libro: Carla Marello
- Editore: Zanichelli - Bologna
- Anno pubblicazione: 1996
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