Apprendimento complesso
Apprendimento complesso:
• Apprendimento latente: Tolman condusse un esperimento che consisteva nel porre 3 gruppi di topi affamati in un labirinto con del cibo all’uscita, misurando il tempo impiegato per uscire.
- il primo gruppo non veniva premiato all’uscita, e al passare del tempo c’era solo una debole riduzione degli errori commessi per trovare la strada giusta;- il secondo gruppo veniva premiato ogni volta che trovava l’uscita, e al passare del tempo si registrò una rapida riduzione degli errori;
- il terzo gruppo non venne premiato per 10 gg, mentre l’11esimo giorno si: per i primi 10 gg venivano commessi molti errori (come nel primo gruppo), ma dopo l’11esimo ci fu una drastica riduzione degli errori.
Questo esperimento dimostrò quindi che la mappa spaziale costruita nel periodo in cui gli animali vagavano per il labirinto, è stata utilizzata solo al manifestarsi di uno scopo da realizzare, mentre è rimasta latente in assenza di motivazione. Il rinforzo quindi è utile per far manifestare un comportamento, ma non per il suo apprendimento, che può invece avvenire anche in assenza di rinforzo e anche se non visibile. Si parla quindi di comportamentismo intenzionale, teoria secondo cui il comportamento non è guidato meccanicamente da stimoli esterni ma è intenzionale e motivato dal raggiungimento di obiettivi. L’esperienza quindi, fa assumere al soggetto una conoscenza che non modifica direttamente il suo comportamento: in questi casi, apprendimento e prestazione non coincidono, in quanto la prestazione è differita nel tempo rispetto al momento dell’apprendimento.
L’insight quindi è un’intuizione che permette di percepire gli oggetti sotto una nuova luce, riconoscendo le diverse funzioni che possono assumere.
- Nel primo studio, i bambini dovevano osservare un adulto che interagiva in modo pacifico o violento con un giocattolo. Il risultato fu che tutti i bambini erano in grado di emulare le azioni dell’adulto, anche ampliando il repertorio di azioni aggressive;
- Nel secondo studio, i bambini dovevano osservare un filmato che riprendeva un adulto che interagiva in modo aggressivo con un giocattolo: il primo gruppo di bambini osservò un filmato in cui il comportamento era premiato, il secondo gruppo osservò un comportamento che era punito, il terzo gruppo osservò un comportamento senza conseguenze. Il risultato fu che i bambini che avevano visto la punizione erano meno propensi a imitare quel comportamento, ma se espressamente richiesto erano tutti in grado di imitarlo. Quindi ciò rimanda all’apprendimento latente di Tolman, e dimostra che premi e punizioni possono incentivare o meno un comportamento, ma la sola osservazione consente di apprenderlo.
- Nel terzo studio, condotto negli anni 70, si voleva verificare se la visione di film violenti potesse condurre alla catarsi, cioè alla riduzione dello stress tramite visione di comportamenti violenti. L’esperimento negò questa ipotesi e dimostrò invece che la visione di questi filmati, soprattutto nei bambini, porta all’imitazione.
• Imprinting: è un tipo di apprendimento percettivo che fu studiato per primo dall’etologo Lorenz.
Si manifesta come attaccamento alla madre o al primo oggetto visto immediatamente dopo la nascita: ogni specie animale ha una fascia d’età limitata entro cui può avvenire l’imprinting. Tramite questo apprendimento, l’animale può memorizzare le caratteristiche della madre per il solo fatto di esservi stato precocemente esposto, ed è in grado di conservare tali caratteristiche per poterla riconoscere in seguito.Testing effect: Rodiger e Coll effettuarono un esperimento per verificare quale metodo determinasse una miglior traccia mnestica. Venne chiesto a due gruppi di individui di leggere un brano:
- al gruppo A venne poi chiesto di ripetere ciò che ricordavano;- al gruppo B venne chiesto invece di rileggere ancora.
Infine venne fatto un test finale ad entrambi per vedere quanto ricordassero:
- dopo 5 minuti, il gruppo B ricordava meglio di A;
- dopo 2 gg, il gruppo A ricordava meglio di B;
- dopo 1 settimana, il gruppo A ricordava ancora meglio di B.
In conclusione, lo sforzo nel rievocare il materiale letto risultò più efficace nel consolidare l’info, rispetto alla semplice rilettura.
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Dettagli appunto:
- Autore: Giulia Bonaccorsi
- Università: Università degli Studi di Parma
- Facoltà: Medicina e Chirurgia
- Corso: Scienze Motorie
- Esame: PSICOBIOLOGIA
- Docente: Prof.ssa Vera Ferrari, Prof.ssa Lucia Riggio, Prof. Christian Franceschini
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