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Apprendimento


Attenzione: è la capacità di selezionare gli stimoli rilevanti tra quelli irrilevanti e di eseguire una strutturazione selettiva del campo percettivo.
Secondo il modello di Furley ci sono 4 tipi di attenzione:
  1. Selettiva, che seleziona stimoli funzionali in un certo momento;
  2. Spaziale, che si sposta su più stimoli ;
  3. Distribuita, che divide le risorse attentive su più compiti;
  4. Mantenuta, che si concentra su uno o più stimoli per un certo tempo.
Secondo la teoria del canale a capacità limitata, la capacità di elaborare info è limitata e la prestazione può essere compressa se questa capacità è superata dalle richieste del compito.

Ogni atleta possiede un particolare stile attentivo, ovvero un aspetto dell’attenzione variabile e specifico alla situazione.
La concentrazione dipende dalla capacità di cambiare costantemente il focus attenzionale -> secondo Nideffer, il focus possiede due dimensioni:
  • ampiezza, che può essere ampia o ristretta, indica il numero di elementi cui un individuo può prestare attenzione nello stesso momento;
  • direzione, che può essere esterna o interna, indica se il focus è indirizzato verso stimoli esterni o interni.
In base alla teoria di Nideffer, il focus possiede quattro modalità:
  • Ampia esterna, riguarda la fase di valutazione ed è necessaria  nell’elaborare molti stimoli esterni;
  • Ristretta esterna, riguarda la fase di azione ed è necessaria per eseguire compiti di precisione, escludendo stimoli distrattori;
  • Ampia interna, riguarda la fase di analisi ed è necessaria quando l’atleta si focalizza su pensieri, stati emotivi e sensazioni,;
  • Ristretta interna, riguarda la fase di preparazione ed è necessaria quando l’atleta esegue mentalmente un esercizio specifico, al fine di eseguire il movimento tecnico in modo efficace.
L’allenatore costruisce l’attenzione attraverso piani di competizione ed esercitazioni:
  • Piani di concentrazione: consistono nel riscaldamento mentale attraverso strumenti audiovisivi o mappe di visualizzazione del percorso gara, al fine di evitare sorprese e stimolare l’attenzione;
  • Piani di pre-esecuzione: consistono nel ricordare esperienze passate con riferimento a situazioni riprodotte in allenamento;
  • Piani di recupero: prevedono gesti e comportamenti usati per recuperare l’atleta e riportarlo alla calma;
  • Keywords: ovvero parole chiave che richiedono un comportamento immediato;
  • Esercitazioni psicocinetiche: concentrano tutto ciò che lega un movimento al ragionamento. L’obiettivo è di sviluppare i sistemi sensoriali, i processi attentivi e la memoria, attraverso strumenti visivi e comandi sonori;
  • Esercitazioni di doppio compito: eseguite per vedere come gli atleti dividono l’attenzione su due compiti in simultanea: il compito primario valuta la richiesta di attenzione, il secondario misura la performance da cui deriva la richiesta del primario.
Apprendimento: processo in cui avviene l’acquisizione di nuove conoscenze o la modificazione di alcune di quelle già possedute.
Spesso richiede un impegno a livello cosciente, ma non sempre presenta caratteristiche di intenzionalità e consapevolezza: possiamo infatti apprendere anche in modo automatico, senza coinvolgere l’attenzione o la coscienza.

Memoria: è un sistema di mantenimento delle conoscenze acquisite con l’apprendimento, che può avere durata variabile.
Abituazione: è una forma semplice di apprendimento che consiste nella diminuzione dell’intensità di una risposta a uno stimolo, in funzione della sua ripetizione. Non dipende da processi di adattamento periferici ma dalla progressiva modificazione dei neuroni sensoriali.
Ha la funzione di favorire l’adattamento dell’organismo all’ambiente circostante e di ridurre l’impatto di stimoli irrilevanti, per essere più efficiente nella risposta a stimoli rilevanti.

Sensibilizzazione: è un’altra forma semplice di apprendimento, contraria all’abituazione, in quanto consiste nell’aumento dell’intensità di una risposta a uno stimolo, in funzione della sua ripetizione.
L’adattamento all’ambiente è possibile tramite due tipi di previsioni:
  1. quali eventi seguono altri eventi nel mondo, cioè la causalità;
  2. quali eventi sono sotto il nostro controllo, quindi modificabili dalle nostre azioni.

Tratto da PSICOBIOLOGIA di Giulia Bonaccorsi
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