L'inquisizione romana
L'inquisizione romana si presenta come un tipo evoluto del sistema penale, un autentico modello esemplare, per i tribunali non ecclesiastici.
All'interno della valutazione dell'attività dei tribunali in generale dell'Europa dell'età moderna, c'è una particolare attenzione al tribunale dell'Inquisizione e, da questo tipo di comparazione, nasce l'idea di John Tedeschi sul fatto che questo tribunale non meritasse la leggenda nera che gli è stata riservata. A questa tesi di Tedeschi, Black aggiunge quella di Prosperi: egli è uno storico della cultura religiosa, ha scritto molti libri come "il seme dell'intolleranza", in cui parla dell'espulsione degli ebrei dalla Spagna dove spiega come lì nasca la razializzazione, la biologizzazione di una differenza religiosa che diventa un modo di caratterizzare una razza e come all'interno di questo si crei il seme dell'intolleranza che continua fino ai nazisti. Inoltre, ha scritto anche "la vocazione" che racconta come i gesuiti raccontino la chiamata alla fede; il libro più importante per il nostro tema si chiama "i tribunali della coscienza": riguarda la confessione che è il tribunale della coscienza, perché Prosperi sostiene che il confessionale è il monumento che rappresenta la Riforma Cattolica (controriforma), il confessionale è l'obbligo della confessione è un momento in cui il confessore è a contatto con l'intimità della coscienza del singolo credente ed è questo rapporto, questo strumento che ha grandi capacità di trasformazione e di correzione dei comportamenti. Prosperi usa frase da usare come slogan: "non si vince se non si convince" che significa che, con tutta la repressione più dura, più sanguinosa, non si avrebbero mai avuti gli effetti desiderati se non si fosse passati attraverso il governo della coscienza, quindi attraverso la confessione. Il tribunale del Sant'Uffizio è un tribunale di doppio foro, uno interno e uno esterno: il fatto che nel Sant'Uffizio ci sia il foro interno significa che i giudici si pongono come confessori anche se poi in seguito si comportano da giudici, quindi condannano. Tra le sentenze di assoluzione, ci sono tante assoluzioni.
Il fatto che nel foro interno e nel doppio foro si possa assolvere, questo accentua l'aspetto pedagogico dell'Inquisizione su quello repressivo. Questi sono una serie di elementi che concorrono alla definizione di Black. La convinzione, la manipolazione delle coscienze che avviene attraverso il foro interno fa sì che il tribunale possa avere anche una faccia educativa. L'assoluzione si può avere solo a condizione che si dichiari il pentimento e si abbia l'intenzione di non commettere più l'atto. Il momento dell'assoluzione, che passa attraverso la confessione, è un aspetto molto importante per l'inquisizione romana. Questa è la risposta di Black, insieme a Prosperi e Tedeschi, schierandosi all'interno di questa corrente storiografica.
Definizione che utilizza Black: c'è un processo inquisitorio che differisce dal processo accusatorio, in seguito parla di processo sommario.
All'interno della valutazione dell'attività dei tribunali in generale dell'Europa dell'età moderna, c'è una particolare attenzione al tribunale dell'Inquisizione e, da questo tipo di comparazione, nasce l'idea di John Tedeschi sul fatto che questo tribunale non meritasse la leggenda nera che gli è stata riservata. A questa tesi di Tedeschi, Black aggiunge quella di Prosperi: egli è uno storico della cultura religiosa, ha scritto molti libri come "il seme dell'intolleranza", in cui parla dell'espulsione degli ebrei dalla Spagna dove spiega come lì nasca la razializzazione, la biologizzazione di una differenza religiosa che diventa un modo di caratterizzare una razza e come all'interno di questo si crei il seme dell'intolleranza che continua fino ai nazisti. Inoltre, ha scritto anche "la vocazione" che racconta come i gesuiti raccontino la chiamata alla fede; il libro più importante per il nostro tema si chiama "i tribunali della coscienza": riguarda la confessione che è il tribunale della coscienza, perché Prosperi sostiene che il confessionale è il monumento che rappresenta la Riforma Cattolica (controriforma), il confessionale è l'obbligo della confessione è un momento in cui il confessore è a contatto con l'intimità della coscienza del singolo credente ed è questo rapporto, questo strumento che ha grandi capacità di trasformazione e di correzione dei comportamenti. Prosperi usa frase da usare come slogan: "non si vince se non si convince" che significa che, con tutta la repressione più dura, più sanguinosa, non si avrebbero mai avuti gli effetti desiderati se non si fosse passati attraverso il governo della coscienza, quindi attraverso la confessione. Il tribunale del Sant'Uffizio è un tribunale di doppio foro, uno interno e uno esterno: il fatto che nel Sant'Uffizio ci sia il foro interno significa che i giudici si pongono come confessori anche se poi in seguito si comportano da giudici, quindi condannano. Tra le sentenze di assoluzione, ci sono tante assoluzioni.
Il fatto che nel foro interno e nel doppio foro si possa assolvere, questo accentua l'aspetto pedagogico dell'Inquisizione su quello repressivo. Questi sono una serie di elementi che concorrono alla definizione di Black. La convinzione, la manipolazione delle coscienze che avviene attraverso il foro interno fa sì che il tribunale possa avere anche una faccia educativa. L'assoluzione si può avere solo a condizione che si dichiari il pentimento e si abbia l'intenzione di non commettere più l'atto. Il momento dell'assoluzione, che passa attraverso la confessione, è un aspetto molto importante per l'inquisizione romana. Questa è la risposta di Black, insieme a Prosperi e Tedeschi, schierandosi all'interno di questa corrente storiografica.
Definizione che utilizza Black: c'è un processo inquisitorio che differisce dal processo accusatorio, in seguito parla di processo sommario.
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Dettagli appunto:
- Autore: Federica Palmigiano
- Università: Università degli Studi di Palermo
- Facoltà: Scienze Politiche
- Corso: Mobilità e Diaspore del mondo moderno
- Docente: Giovanna Fiume
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